Leonardo da Vinci – Aforismi IV

Creato il 15 aprile 2014 da Marvigar4

Chi vol essere ricco in un dì è impiccato in un anno.

Orazio: Iddio ci vende tutti li beni per prezzo di fatica.

Il foco è da esser messo per consumatore d’ogni sofistico e scopritore e dimostratore di verità, perché lui è luce, scacciatore delle tenebre occultatrici d’ogni essenzia.

La verità al fine non si cela; non val simulazione. Simulazion è frustrata avanti a tanto giudice.

L’omo ha desiderio d’intendere se la femmina è cedibile alla dimandata lussuria, e intendendo di sì e come ell’ha desiderio dell’omo, elli la richiede e mette in opera il suo desiderio, e intender nol pò se non confessa, e confessando fotte.

Salvatico è quel che si salva.

Da Cornelio Celso. Il sommo bene è la sapienza, il sommo male è il dolore del corpo. Imperochè essendo noi composti di due cose, cioè d’anima e di corpo, delle quali la prima è migliore, la peggiore è il corpo, la sapienzia è della miglior parte, il sommo male è della peggior parte e pessima. Ottima cosa è nell’animo la sapienza. Così è pessima cosa nel corpo il dolore. Adunque siccome il sommo male è ‘l corporal dolore, così la sapienza è dell’animo il sommo bene, cioè de l’om saggio, e niuna altra cosa è da a questa comparare.

La stoltizia è scudo della vergognia, come la improntitudine della povertà.

Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.

L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente.

La vita bene spesa lunga è.

Lo corpo nostro è sottoposto al cielo, e lo cielo è sottoposto allo spirito.

Discernere, giudicare, consigliare sono atti umani.

Un vaso rotto crudo si può riformare, ma il cotto no.

Molte volte una medesima cosa è tirata da due violenzie, cioè necessità e potenzia: l’acqua piove, la terra la sorbisce per necessità d’omore, el sole l’asciuga non per necessità ma per potenzia.

L’anima mai si può corrompe[re] nella curuzzion del corpo, ma sta nel corpo a similitudine del vento ch’è causa del sono de l’organo, che guastandosi una cana no’ resultava per quella, del vento buono effetto.



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