Leone Sbrana, Viareggio – Pirandello in darsena

Da Paolorossi

Credo abitasse in una casa di Lido di Camaiore, a due passi dall’Aurelia. Ma io lo vedevo spesso in passeggiata, quando l’afa stava ormai smorzandosi e una leggera brezza, sfuggendo al sole rosso che già lambiva la linea dell’orizzonte, ci veniva incontro riconciliandoci con l’estate. […] Era estremamente facile, per me, riscoprire il volto di Luigi Pirandello, in quanto ogni sera l’aspettavo. Avevo diciassette anni e un’incontenibile ammirazione per lo scrittore siciliano. […] Fu così che un giorno […] ebbi l’ardire, nel bel mezzo della passeggiata di fermare Pirandello.

[…] Luigi Pirandello umanissimo – e credo anche Marta Abba che l’accompagnava – aveva giustificato senza indugio il gesto del giovane importuno […] dopo un distaccato commento più che una risposta, al mio omaggio, mia aveva espresso un suo desiderio. « Vorrei tanto visitare le darsene ma come arrivo al muretto del canale, mi fermo… Vuole accompagnarci? »

Viareggio – Bastimento in carena nella darsena Lucca – foto tratta da Nuova Viareggio Ieri N.6-marzo 1993

[…] La prima cosa che colpì Pirandello fu l’odore delle darsene. Eravamo ormai a pochi passi dal Club dei Calafati, aggredito e oltraggiato anni prima dai fascisti, e ora un generico locale fioco e incolore. Più volte vidi Pirandello dilatare leggermente le narici per annusare, compiacendosene, l’odore della pece, dell’olio, del minio, del legno, che la brezza marina ci portava nella lenta luminosa fuga del giorno. Dovevano essere passate da poco le sei ma in darsena si lavorava ancora. Ci avvicinammo ad una barca in carena. […] I calafati picchiettavano la grossa pancia della barca con una certa grazia: quasi temessero di farle male. Di quel momento non ricordo, nella sua interezza, le parole del grande scrittore siciliano. Rammento però che, più che a me e alla signora, egli parlava a se stesso. Diceva che più che in navigazione, l’umanità di una barca esplodeva quando gli uomini,  per curarla, l’abbattevano, scoprendo il suo ventre. E diceva che, quasi compiacendosene, quantunque fossero ttrascorsi migliaia di anni, la calafatura era la stessa di un tempo.

Viareggio – Cantieri navali – foto tratta da Nuova Viareggio Ieri N.12-settembre 1994

[…] Andammo poi oltre i cantieri e ci spingemmo sin quasi sulla rena non molto distante dal cancello del Balipedio. […] La sterminata distesa della spiaggia di levante, quasi una brughiera, ci stava ora davanti come un’assurda tavolozza dai colori tenui. Ora alla brezza si accompagnava il leggero odore, quasi impercettibile, dei camucioli ormai morenti.

(Leone Sbrana, Pirandello in darsena, un ricordo dell’incontro con lo scrittore siciliano – pubblicato su Viareggio Ieri – Ottobre 1964 )

Viareggio – Cantieri navali oggi


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