Il film tratto dall’omonimo musical che è stato presentato in 38 paesi del mondo è arrivato nelle sale italiane. Perché andare a vedere Les Miserables di Tom Hooper?
Ci potrebbero anche essere tutte queste ragioni, ma ce ne è una che è più sommessa eppure è la più pregnante.
In tempi di grande confusione morale vedere proiettate sullo schermo le caratteristiche umane di figure tipiche di ogni momento storico, dal ricco all’uomo di fede, dall’inflessibile Javert, l’ispettore di polizia, al cardinale magnanimo, dall’operaia costretta a prostituirsi ai giovani delle barricate sino ad arrivare ai miserabili e mostruosi conduttori della locanda, è in qualche modo l’occasione per far luce sul mistero dell’animo umano e su una annosa questione.
Che cos’è la ‘legge’, e la ‘legge’ è sempre l’espressione del bene? La questione è vecchia quanto la nascita del cristianesimo. Nostro Signore diceva ‘Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio’ Dunque l’antitesi tra le leggi umane e la difesa dei diritti degli uomini è una questione che si protrae
Eppure nel film l’ambivalenza è ben rappresentata e la questione annosa di quanto il sistema giuridico e religioso si sposi con gli interessi del ceto dominante e quanto sia difficile sciorinare tale matassa e scoprire dove stia ‘il vero bene’ è messa in luce e sembra essere l’anima, la struttura portante dell’opera.
E tutto è poi chiaro quando si assiste allo sviluppo dei destini dei due personaggi protagonisti, Jean Valjean, il galeotto con 19 anni di lavori forzati, e l’ispettore di polizia Javert che per vent’anni darà la caccia al povero condannato.
Altro tema di riflessione è la condizione della schiavitù come sistema di pena e ‘Dei delitti e delle pene’ del nostro Cesare Beccaria dovrà aspettare ancora un bel po’ per scandalizzare le coscienze degli intellettuali europei e delle corti.
L’opera vede un Hugh Jackman ed un Russel Crowe imbattibili, ma anche il resto del cast ha fornito interpretazioni impeccabili.
Molto interessanti i testi delle canzoni cui per lo spettatore italiano segue la traduzione in sottotitolo. E tutto è cantato in inglese. Superbamente.
Written by Elisabetta Marchetti