Curiosando un po’ sulla web, ci si rende presto conto delle sue potenzialità, soprattutto per un mercato, quello italiano, poco fidelizzato da altri competitor come Spotify e LastFM, che pur riscuotendo un buon successo, obbligano l’utente ad abbonarsi per alcuni servizi.
Con Let’s Loop, una volta iscritti, sarà possibile creare un vero e proprio profilo musicale online, con i propri artisti preferiti, pubblicando e condividendo Loop (che possono riguardare canzoni, album, artisti, conversazioni, link di contenuti non trovati sulla piattaforma, playlist o eventi), e seguendo, così come su Twitter, persone che condividano i propri gusti musicali.
Così come affermano gli autori, Let’s Loop si presenta come una piattaforma dalle caratteristiche social come Facebook, visivamente accattivante come YouTube e sintetica come Twitter, consentendo di ascoltare playlist personalizzate e pubblicazioni proprie e di amici, attraverso varie piattaforme di streaming (tra cui Spotify, Deezer, Rdio e appunto YouTube) con un database complessivo di più di 30 milioni di canzoni. Un progetto dunque ambizioso che va a cimentarsi in un mercato, quello dei siti per l’ascolto di musica in streaming, dove altri in passato hanno fallito (su tutti Ping della Apple).
Ciò che sembra giocare particolarmente a suo favore, è la centralità che la musica assume in ogni
L’aspetto social, d’altro canto, non sembra scavalcare i limiti della riservatezza, con impostazioni che possono essere facilmente regolate dall’utente.
Un’ultima nota da aggiungere su Let’s Loop, riguarda l’esistenza di classifiche per canzoni, artisti, utenti, eventi etc, che ognuno può contribuire ad aggiornare costantemente votando positivamente o negativamente con un semplice click.
Staremo a vedere la risposta degli utenti italiani, ma ad ogni modo le premesse per raccogliere consensi ci sono tutte. Come per ogni nuova pagina web che abbia grandi ambizioni, l’utilizzo sarà fondamentale per limare gli ultimi dettagli e consegnare un prodotto in grado di soddisfare in tutto e per tutto i suoi fruitori. Sul sito, del resto, è presente un invito a collaborare e a suggerire idee per migliorare il servizio (in ogni dettaglio, dalla traduzione che, ripetiamo, è in progress sino ai parametri più tecnici), puntando sulla condivisione del progetto per far crescere la sua qualità.
Il co-founder Chris McEldowney, intercettato in un pomeriggio di lavoro a Madrid, dove attualmente ha il suo headquarter, ci ha spiegato il perché di questa apertura verso il mercato italiano: “Si tratta - ha detto - di un’operazione avviata nell’ottica di una strategia di espansione di Let’s Loop, che ad oggi può essere raggiungibile già da 180 paesi nel mondo [Spotify opera in circa 30 mercati, ndr]. Abbiamo prestato orecchio alle sollecitazioni che da più parti ci giungevano e l’attenzione riservataci dagli utenti italiani ci ha convinti ad adattare completamente Let’s Loop a questo mercato. Siamo convinti che poter godere dei servizi di Let’s Loop in lingua italiana, anche se sono presenti ancora alcune parti in inglese che presto provvederemo a tradurre, contribuirà al miglioramento dell’esperienza d’ascolto e di condivisione della musica; che resta il nostro costante e principale obiettivo, in ogni mercato. Con tempo e pazienza, contiamo di poterci ritagliare un ruolo importante tra le piattaforme d’ascolto degli appassionati di musica d’Italia; uno dei riferimenti indiscussi della musica in tutto il mondo”.
La sfida di Let’s Loop, insomma, è lanciata. Ora a voi la parola, e le cuffie…
[Articolo scritto per Fanpage.it]