Benvenuti al terzo appuntamento con questa rubrica nuova nuova dedicata tutta ai libri. Ma non ai libri in generale, eh no! – Questa volta ci concentriamo su tutti quei libri d’oltreoceano che sarebbero irraggiungibili per noi se le case editrici non decidessero di tradurli. In verità, non sapremmo neanche della loro esistenza!
Questa rubrica è dedicata a tutti coloro che non si fanno problemi a leggere in lingua o che vogliono provare a farlo per la prima volta. Settimana dopo settimana vi proporremo un titolo con tanto di trama e dettagli sul libro ed in più, solo per voi, posteremo un pezzo tratto dall’incipit del libro, tradotto da noi - come anche la trama- per farvi entrare un po’ nel mondo del suddetto libro ed aiutarvi a capire se può essere quello giusto per voi.
Splintered – A.G. Howard
(Splintered #01)
Genere: Fantasy, Young Adult, Romance
Editore: Amulet Books
Pagine: 371
Prezzo Paperback: 9.49 € (Amazon)
Trama: Questo meraviglioso debutto cattura la follia grottesca di un mondo sotterraneo, così come i dolori che derivano dal primo amore e dall’indipendenza. Alyssa Gardner sente i sussurri degli insetti e dei fiori, quella stessa “malattia” che portò sua madre ad un ricovero in un manicomio qualche anno prima. Questa maledizione di famiglia risale alla sua antenata Alice Liddell, colei che inspirò Lewis Carroll per le avventure di Alice nel Paese delle meraviglie. Alyssa sarà anche pazza, ma riesce a tenere tutto insieme, almeno per il momento.
Quando la malattia della madre prende una brutta piega, Alyssa capisce che quel che credeva fosse solo finzione è in realtà basato su una terrificante verità. Il vero Paese delle Meraviglie è un posto molto più oscuro e contorto di quanto Lewis Carroll abbia descritto. È lì che Alyssa dovrà affrontare una serie di test, incluso asciugare un’intero oceano di lacrime di Alice, risvegliare l’assonnata festa del te, sottomettere un Bandersnatch e tutto questo per rimediare agli errori di Alice e salvare la sua famiglia. Deve inoltre decidere di chi fidarsi: Jeb, il suo bellissimo miglior amico e cotta segreta, o il sexy ma misterioso Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie, che potrebbe avere scopi personali.
- ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO -
Colleziono insetti da quando ho dieci anni; è l’unico modo che ho per fermare i loro sussurri. Infilzare con una puntina il ventre di un insetto lo zittisce abbastanza velocemente.
Alcune delle mie vittime riempiono le mura all’interno di cornici, mentre altre vengono sistemate all’interno di grandi barattoli da marmellata e riposti su delle mensole per usi futuri. Grilli, scarafaggi, ragni … api e farfalle. Non sono di gusti difficili.
Se si mettono a parlare troppo, se la sono cercata.
Sono abbastanza facili da catturare. Tutto ciò di cui hai bisogno è un secchio di plastica con il coperchio riempito con lettiera per gatti e qualche buccia di banana nascosta nel mezzo. Fai un buco nel coperchio, ci infili un tubo di plastica, ed ecco fatta una trappola per gli insetti.
La buccia della frutta li attira, il coperchio li intrappola, e l’ammoniaca presente nella lettiera li soffoca e li conserva.
Gli insetti non muoiono in vano. Li uso nella mia arte, adattando i loro corpi per creare linee e forme.
Fiori secchi, foglie, e pezzi di vetro aggiungono colore e corposità ai motivi formati sugli sfondi di gesso. Questi sono i miei capolavori … i miei insani mosaici.
La scuola oggi è finita a mezzogiorno per gli studenti del triennio. Ho passato l’ultima ora a lavorare al mio nuovissimo progetto. Un barattolo di ragni giace fra i vari strumenti sul mio incasinatissimo banco.
Il dolce odore della verga d’oro entra dalla finestra del bagno, trasportato da una leggera brezza. C’è un campo d’erbe accanto alla mia bifamiliare, che attrae un tipo di ragno-granchio che cambia colore – è un po’ un camaleonte a otto zampe – così da potersi muovere senza farsi vedere tra i fiori bianchi o gialli.
Ribaltando il coperchio del barattolo, tiro fuori trentacinque degli aracnidi piccoli e bianchi con l’ausilio di lunghe pinzette, attenta a non schiacciargli l’addome o rompergli le zampe. Con delle piccole puntine affilate, li sistemo su uno sfondo plastificato dipinto di nero già ricoperto di scarafaggi che ho scelto per via del loro luccichio iridescente blu notte. Quello che sto immaginando non è un tipico cielo stellato; è una costellazione che si arrotola come lampi di luce piumati. Ho centinaia di scene del genere che mi riempiono la mente e non ho alcuna idea da dove vengano. I miei mosaici sono l’unico modo che ho per tirarle fuori.
Appoggiandomi alla schienale della sedia, studio il mio pezzo d’arte. Una volta asciutto il gesso, gli insetti saranno permanentemente al loro posto, quindi se è necessaria qualche modifica, devo apportarla velocemente.
Lanciando un’occhiata all’orologio digitale affianco al mio letto, mi picchietto il labbro inferiore. Ho meno di due ore prima dell’incontro con papà al manicomio. È una tradizione del venerdì sin dall’asilo, prendere un gelato alla cheesecake al cioccolato allo Scoopin’ Stop e portarlo via per poi condividerlo con Alison.
Farsi congelare il cervello ed un cuore di ghiaccio non sono la mia idea di divertimento, ma papà insiste che fa bene a tutti noi.
Magari pensa che vedendo mia madre, sedendo dove un giorno potrei vivere, in qualche modo io batta tutte le probabilità.
Peccato che si sbagli.
Quanto meno almeno una cosa buona è venuta fuori dalla mia follia ereditaria. Senza le allucinazioni, forse non avrei mai trovato il mio senso artistico.
La mia ossessione per gli insetti è iniziata un venerdì in quinta elementare. Era stato un giorno difficile. Taelor Tremont disse a tutti che ero imparentata con Alice Liddell, la ragazza che aveva inspirato il libro Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll.
Dato che, in effetti, Alice era la mia bis-bis-bis-bisnonna, i miei compagni di classe mi presero in giro durante l’intervallo su ghiri e feste del té. Pensai che le cose non potevano andare peggio fino a quando sentii qualcosa sui miei pantaloni e realizzai, mortificata, che mi erano venute le mestruazioni per la prima volta ed ero completamente impreparata per affrontarlo. Sull’orlo delle lacrime, presi un maglione dalla pila persi-e-trovati che si trovava all’entrata principale e me lo sistemai attorno alla vita per il breve tragitto in segreteria. Tenni la testa bassa, incapace di sostenere lo sguardo di nessuno.
Finsi di sentirmi male e chiamai mio padre per farmi venire a prendere. Mentre lo aspettavo nell’ufficio dell’infermiera, mi immaginai un’accesa discussione tra il vaso di fiori sul suo tavolino ed il bombo che gli girava attorno. Fu un’allucinazione veramente forte, perché lo avevo sentito davvero, così come riuscivo a sentire il chiacchiericcio degli studenti che passavano da una classe a quella dall’altro lato della porta chiusa.
Alison mi aveva avvertita riguardo al giorno in cui sarei “divenuta una donna.” Delle voci che sarebbero seguite. Avevo dato per scontato che fosse la sua instabilità mentale a farglielo dire …
I sussurri erano impossibili da ignorare, così come i singhiozzi che mi crescevano in gola. Feci l’unica cosa che potevo fare: negai quello che mi stava succedendo. Arrotolando uno dei poster sulla catena dei cibi fino a formarne un cilindro, colpii l’ape con forza sufficiente da intontirla. Poi tirai fuori i fiori dall’acqua e li premetti fra le pagine di un quaderno ad anelli, per fermare il chiacchiericcio dei petali.
Ed eccoci qui alla fine anche di questo appuntamento.
Lo so che è la terza volta che vi dico “iniziatelo questo libro, è stupendo” ma oh, a me è piaciuto veramente tanto tanto.
Non ve lo consiglio come prima lettura in lingua però perché ha un linguaggio abbastanza difficoltoso, tant’è che io mi sono fermata più e più volte per usare il dizionario. Anche perché è pieno di nomi di fiori ed insetti – e diciamocelo, chi è che li conosce tutti in lingua questi nomi? XD – e poi anche i nomi dei personaggi del Paese delle Meraviglie sono ovviamente diversi e quindi può risultare un po’ difficoltoso per i giochi di parole su quest’ultimi.
Ma se invece siete un po’ più esperti: leggetelo. È una rivisitazione molto molto interessante del racconto di Carroll, è divertente ma anche profondo, c’è quella romance che non guasta mai e niente, è veramente intrigante, so read it! ùmù
-ohbl00dyhell