“Let’s Rock” : Fuoco cammina con me

Creato il 13 ottobre 2014 da Stefanodg

C’era una volta una tranquilla e pacifica cittadina di nome Twin Peaks, almeno lo era per lo sceriffo Truman e gran parte dei suoi cittadini. Oggi c’è una piccola cittadina agitata e crudele di nome Twin Peaks, tutti lo sanno bene e soprattutto la polizia, ora capitanata dall’agente del FBI Dale Cooper, l’ ha notato bene.

Tutto ebbe inizio con il ritrovamento sulla spiaggia di un cadavere, fatto insolito in questo paese di montagna. Distesa, immobile, priva di vita, avvolta da della plastica, c’era una giovane ragazza molto conosciuta dalla popolazioni, Laura Palmer. La notizia in meno che non si dica si sparse nell’intera comunità di montagna.

Da questa vicenda, come se un fiume di energia negativa avvolgesse tutti gli abitanti di Twin Peaks, si scatenano una grande marea di storie segnate dal sentimento di vendetta e di potere, che ( in parte) culmineranno nel sangue.

  →  Un pizzico di sana critica ai direttori dei canali

L’ABC presentò per due stagioni una serie televisiva ideata da David Lynch e Mark Frost dal 1990 al 1991 composta rispettivamente da 8 e da 22 puntate. L’ABC voleva mantenere la sua supremazia sulla televisione mondiale così, il suo direttore Brandon Stoddard, trovandosi davanti un materiale rivoluzionario per l’epoca accettò la sfida. L’opera che veniva alla luce era una sorta di poliziesco – parodia dei soap opera con sfumature sul genere horror e sovrannaturale. La prima stagione ebbe un attimo successo di pubblico e le persone si domandavano incontinuamente << Chi ha ucciso Laura Palmer?>>. In un immenso caos di intrighi e di sogni stravaganti di Cooper come quello del nano che danza nella red room il pubblico viene sia catturato che smarrito non trovando nessuna risposta, ma soltanto maggior mistero e complicazione nel corso degli eventi narrati (caratteristiche riscontrabili in gran parte dei lavori di Lynch).

La seconda serie inizialmente procedette benone sui ritmi di quella trascorsa, ma ovviamente, contro il volere degli ideatori della serie, che lavorando ogni giorno al loro progetto sapevano cosa dovevano fare per mantenere la storia su un buon livello, i produttori decisero che dopo qualche puntata si doveva subito scoprire l’omicida di Laura Palmer. L’errore fu irrimediabile, la serie dopo quella puntata ebbe un forte aumento di calo di Auditel fino a quando le ultime puntate vennero prima non trasmesse, e poi sparpagliate nei mesi. Il pubblico che segui le ultime vicende della saga non era nemmeno 1/3 di quelli che avevano seguito il pilot. Un flop colossale.

Lynch si pronunciò in questo modo: «È un’assurdità che questo sia potuto succedere. [...] C’era spazio per tantissimi altri misteri. Ma quel mistero era sacro, teneva in piedi tutti gli altri. Era l’albero e gli altri erano i rami. È, come ho detto, una tristezza»

La serie doveva avere una 3 stagione (se uno vede il finale comprende che era necessaria) ma a causa proprio di questo allontanamento del pubblico dallo show, l’ABC annullò il seguito.

Tutto ruota intorno al consenso del pubblico, tutto deve essere indirizzato alla massa, tutto deve essere per il business, il re auditel comanda: se la fiction tv non ottiene seguito, anche se interessante, non troverà spazio nel palinsesto. Twin Peaks non era un opera per gli spettatori, almeno per gran parte, dell’epoca ma è adattissima per i ragazzi, uomini e donne di oggi che seguono incontinuamente e quasi maniacalmente una dozzina di serie.

Lynch e Frost realizzarono la prima serie moderna, influenzando tutti i lavori tv degli anni a venire e soprattutto quelli dal 2000 in poi, caratterizzati da intrighi, suspance, finali di puntata mozzafiato che ti conducono ad aspettare con ansia il seguito, emozionare e smarrire il pubblico. Un vero successo.

Molti materiali prodotti non vengono compresi dal pubblico. Ok! Sono d’accordo che molte opere televisive siano realmente orrende e inguardabili, ma esistono anche molte serie che sono interessantissime e che i canali non trasmettono poiché non portano nulla in cassa. Il cinema è arte e il pubblico può non comprenderla; se ci pensate molti grandi artisti del passato (Van Gong) sono stati riscoperti molto tempo addietro. Meno male che esiste il Web che da spazio anche ad opere indipendenti e che non riuscirebbero ad emergere senza questo enorme mezzo di comunicazione.

Certo, ne sono conscio che dopo la scoperta dell’omicida le puntate della session, escluse le ultime tre o quattro, hanno avuto un netto crollo, ma sono sempre ben girate e posseggono un ottima sceneggiatura, ma mancanti del caso Palmer, cardine nel resto della serie.

→ Parliamo della serie

L’agente del FBI di Philadelphia Dale Cooper viene mandato a T.P. per indagare sul caso Palmer e Ronette Pulasky. In meno che non si dica l’agente si sente immediatamente a suo agio in questa piccola comunità di montagna grazie agli abitanti che lo accolgono come se fosse uno di loro da sempre.

Cooper incomincerà a fare degli strani sogni e poi delle visioni in cui compargono dei personaggi stravaganti e bizzarri e uno strano luogo: la red room, una stanza avvolta da tende rosse e con tre sedie. Nel suo primo sogno vede questa stanza in cui c’è il nano che con movenze armoniose si muove a passo di danza e poi incontra la defunta Laura che gli sussurrerà qualcosa all’orecchio. I personaggi della red room parlano una strana lingua.

Ben presto la polizia, grazie proprio al nuovo venuto e ai suo sogni allucinanti, si accorgono di non trovarsi davanti ad un semplice caso d’omicidio, ma che in questa vicenda sono coinvolti fenomeni non terrestri, come comprenderanno definitivamente dall’incontro con l’uomo senza il braccio che ha il compito di fermare per sempre Bob, un anima che si impossessa dei corpi.

Nella seconda stagione il soprannaturale è sempre più intrinseco nella storia divenendo parte inerente e indissolubile con la Loggia Bianca, il luogo dell’Eden e la Loggia Nera, il luogo maligno che ahimé attira i personaggi del dramma proposto da Lynch e Frost.

La Loggia Nera è il luogo in cui fa parte la red room, definita dal nano ballerino (uno dei personaggi più stravaganti della televisione) la stanza d’aspetto. Uno si domanda <<D’aspetto per cose?>> la mia risposta << Verso l’inferno, ovvero la Loggia Nera>>

Cooper per motivi sentimentali, più che d’indagini, è costretto ad entrare in questo luogo infernale dove incontra tutti i personaggi che ha incontrato nei suoi sogni e nelle sue apparizioni. Questo è un luogo che non segue regole terrene, non segue le classiche regole di tempo e di spazio, ma è un’altra dimensione, una dimensione extrafisica. Un luogo che sta oltre la vita e oltre la morte.

Non voglio spoillerare e raccontare ulteriori dettagli sulla trama; l’unica mia intenzione è quella di illustrarvi i temi trattati dalla storia e fare in modo d’appassionarvi o meglio di incuriosirvi alla trama cosicché, se non l’avete mai visto, incominciate a guardare questo incredibile show televisivo. Un capolavoro.

→ Fuoco cammina con me: come tutto ebbe inizio:

Ebbene Lynch non aveva nessuna intenzione di abbandonare il suo gioiellino, così realizzò un prequel ma che non fosse solamente un antefatto delle vicende raccontate dalla serie ma che aggiungesse qualche dettaglio al finale della story. Il film venne massacrato dalla critica ma ritengo che sia un ottimo lavoro, che non merita nessun giudizio negativo, anzi ne esistessero oggi delle pellicole del genere.

Protagonista indiscussa è Laura Palmer, il chiodo fisso su cui si è basato tutto ciò che è stato raccontato da Twin Peaks. Laura è una ragazza piena di insicurezze e di paure che si abbandona ad una vita piena di vizi, dalla droga alla prostituzione, fino a compiere un omicidio con Bobby.

Lei scrive un diario dove può raccontarsi completamente, dove può dar sfogo a tutto il suo io, a tutti i suoi lati, da quelli visibili a quelli più oscuri, compreso quello su Bob che da quando era piccola alcune notti, attraverso la finestra, viene in camera sua a prendersela.

Anche lei faceva dei sogni in cui c’era la Loggia Nera e in cui incontrava l’agente Cooper.

Le atmosfere del film restano le solite di quello della serie, così come le musiche e l’intero cast.

L’intero film dà ulteriori riferimenti sulla fine che fa l’agente Cooper, che non vi starò a svelare nel caso non l’abbiate visto.

Mi sembrava giusto scrivere proprio ora un articolo incentrato su questo capolavoro, poiché questa settimana appena trascorsa è stata riempita di notizie favolose sul ritorno della serie, di una di quelle che più amo. Inizialmente la serie doveva avere una terza stagione ma i tempi non erano ancora maturi cosicché fu annullata. Alla fine della stagione Laura Palmer dice all’agente Cooper << tra 25 anni ci rivedremo>>, forse questo non significa nulla ma mi piace credere che quel genio di Lynch, grande maestro del cinema, avesse già pensato di ricontinuare la sua opera proprio ora, quando sarebbe diventata una serie di culto, un mito del mondo della televisione. Sono molto felice ed entusiasto che la Showtime abbia dato nuova linfa vitale alla serie, anche se a dire la verità non riesco a vederla ambientata in questa generazione e non so da cosa e da dove potrebbe riallacciarsi alle vecchie vicende. Beh, aspetterò con ansia il 2016 sperando che Lynch non intenda deludermi.

Stefano Del Giudice

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