Enrico Letta ha fatto sapere che al suo rientro a Roma da New York, intende chiedere chiarimenti ed una verifica del governo. Il premier riflette anche sull’eventualità di presentare le proprie dimissioni, solo qualora il tutto venisse concordato con il Presidente della Repubblica.
Il Presidente del Consiglio ha affermato: «Appena atterrato a Roma mi reco da Napolitano per un chiarimento su come andare avanti. Serve un chiarimento nel governo e in parlamento: voglio decidere insieme a Napolitano le modalità. Voglio che tutto accada davanti ai cittadini».
Per il premier, gli ultimi accadimenti sono «Un’umiliazione per l’Italia». Letta ha aggiunto: «Esprimo profonda condivisione per parole del capo dello Stato, dalla prima all’ultima parola».
La replica del Pdl è arrivata immediatamente, con Renato Brunetta, il quale ha dichiarato: «A essere umiliata è davvero l’Italia, ma non da Berlusconi e dai parlamentari di Forza Italia, bensì dai compagni di partito di Letta che, in Giunta per le elezioni al Senato, calpestano la Costituzione e la democrazia, applicando al senatore Berlusconi retroattivamente la legge cosiddetta Severino. Reagire all’ingiustizia è ciò che di più nobile possa fare un eletto dal popolo. Non accettiamo di essere trattati da irresponsabili da chi assiste con indifferenza, o peggio con connivenza, alla premeditata eliminazione di un leader di popolo come Silvio Berlusconi».