“Cerca, misera, intorno da le prode
le tue marine, e poi ti guarda in seno,
s’alcuna parte in te di pace gode.”
Purgatorio, canto VI
Salve.
Non leggerete mai quello che sto per scrivere.
Eppure, potrebbe cambiare le vostre vite. Potrebbe aprirvi gli occhi. Potrebbe farvi fare le scelte giuste.
La verità è che siete due patate. Due grandi, vecchie, patate ignoranti. E dietro alle vostre apparenze bassoborghesi, dietro allo schermo LCD, all’alberello di Natale con le lucine tutte al loro posto e i libri fantasy allineati per bene sullo scaffale, sotto i ripiani lucidi del lavandino in bagno, il gatto vecchio di secoli, le foto del matrimonio e i granelli di polvere che pulite con lo Swiffer, immagino, c’è un problema.
Un grosso, fottuto problema.
Il problema è che non vi accorgete. E non avete nemmeno sospetti. Non pensate minimamente di aver sbagliato qualcosa.
E invece sì. Sì! Davvero. Come questo problema vi abbia lasciato comunque due posti di lavoro e un tetto sopra la testa di vostra proprietà, è ancora un mistero.
Perché sotto la superficie, c’è ignoranza. Tremenda ignoranza. Incapacità pura.
E la teneste per voi. No.
Ci forgiate i figli.
Due pargoli. Due mine vaganti buttate là fuori.
Non sanno nulla, NULLA, nemmeno loro. Di NIENTE.
Non gli avete spiegato che la gente muore, che esistono le pistole, che non tutto è possibile, che la magia non esiste, che non puoi volare se non sei un fottuto uccello, che c’è da aver paura, che devi guardarti le spalle.
E così piangono. E così agiscono da sprovveduti. E così soffrono. E vanno a sbattere contro gli altri e contro gli ostacoli. Non sanno più imparare.
E voi non sapete, non pensate, non capite.
Come sempre, come una vita fa, ripetete a tutti: “Congiungete le manine e pregate, perché Dio c’è e vi ascolta e vi aiuta lui”.
Se fossi Dio, avrei pietà per voi.
Non sono Dio.
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