Lettera a langone

Creato il 01 dicembre 2011 da Drittorovescio

A seguito, ancora, dell'articolo apparso il 30 NOVEMBRE 2011 sul quotidiano LIBERO, a firma Camillo Langone titolato "Togliete i libri alle donne: faranno più figli" mi sento in dovere di rivolgermi al firmatario del "pezzo"
Egr. signor Langone,
da un'attenta lettura di quanto da Lei scritto traspare chiaramente quanto sia stato inutile il Suo tempo eventualmente sprecato nello studio, sicuramente intrapreso solo per passare il tempo e spendere i soldi di famiglia nella maniera meno redditizia. Mi spiace molto per Sua madre, qualsiasi sia il grado di istruzione, che si ritrova un figlio tanto maschilista e di ristrettissime vedute mentali.
Lei asserisce che sono i numeri a parlare, ma quegli stessi numeri, se intelligentemente interpretati rivelano molto più di quanto la Sua mente contorta abbia dedotto.
Sono gli stessi dati da cui si evince la mancanza di strutture che assistano le madri lavoratrici.  Anche se esiste una legislazione che  garantisce i diritti di mamme e neonati, purtroppo in Italia non viene applicata.
Lo sappiamo bene noi che abbiamo dovuto scegliere tra lavoro e cure parentali, con enormi sacrifici economici, che in questo momento diventano soffocanti.
Lo sanno altrettanto bene quelle donne che hanno scelto di lavorare e di fare uno o più figli, dovendo ricorrere all'aiuto dei nonni o altri parenti e delle baby sitter a cui corrispondere il dovuto per il lavoro svolto.
Non vale, quindi, la teoria da Lei esposta come  "ricetta" per l'aumento demografico, soprattutto perchè il diritto allo studio rientra nei diritti inalienabili dell'uomo. E tenga ben presente che qui con il termine "UOMO" non si intende un esponente di sesso maschile, ma la "PERSONA".
Ritengo che Lei non abbia avuto ben chiara quest'ultima considerazione, altrimenti non avrebbe scritto simili, stupide, inutili, provocatorie ed offensive asinate.
La tentazione di esprimermi con termini più coloriti è davvero fortissima, ma grazie ad una buona educazione ricevuta, ad un medio grado di istruzione e ad un discreto self-control mi trattengo.
Come donna mi ritengo profondamente offesa dal Suo scritto e leggendo i commenti da Lei ricevuti ho modo di essere soddisfatta nel vedere che molti altri NON la pensano come Lei.
Probabilmente Lei  soffre di un qualche disturbo che La induce a distorcere la realtà e spero che non abbia una moglie o una compagna che La debba sopportare nei suoi voli biechi sulla condizione femminile.
Mi auguro altresì che possa essere avvicinato da una donna che Le faccia capire quanto sia stupido il suo pensiero, costringendoLa a non veder mai realizzato il Suo eventuale desiderio di paternità.
Considerando però anche l'ipotesi che Lei abbia una compagna e magari anche una o più figlie femmine, è a loro che va tutta la mia solidarietà nel caso di richiesta di divorzio per crudeltà mentale o disconoscimento di paternità.
Ciò che Lei pensa e, purtroppo, scrive e diffonde è veramente disgustoso!!
E' un insulto all'intelligenza e soprattutto è offensivo nei confronti delle donne che tanto hanno lottato e continuano a lottare nel mondo per il diritto a studiare.
Ricordi, per favore, che anche se abbiamo il cervello più piccolo come dimensioni, ci è peculiare la caratteristica di saper fare due o più cose contemporaneamente, mentre per Lei ho forti dubbi che ne sappia fare una sola, per esempio pensare seriamente.
Le sue elucubrazioni mentali sono, a mio parere, sufficienti a farLe perdere il posto di lavoro in una testata giornalistica seria e deferito all'Albo dei giornalisti da cui, se iscritto, mi auguro venga espulso.
Nemmeno nel più profondo periodo fascista si sarebbe potuto fare simili asserzioni e bisogna risalire al Medioevo per trovarle.
Grazie a persone come Lei ci sentiamo ogni giorno appellare riferendosi alle nostre parti anatomiche; veniamo discriminate in ogni modo; siamo licenziate da datori di lavoro retrogradi  quanto Lei, appena iniziamo una gravidanza; non veniamo considerate di sociale utilità quando costrette a "scegliere" dalle circostanze ci dedichiamo alla cura dei nostri figli!!!!
Le rinnovo per tutte queste ragioni, il mio più sentito senso di ORRORE per le Sue idee!!
La saluto, nella speranza di non leggerLa mai più.