Ci provo, vediamo cosa ne viene fuori.
Difficile stare soli. Questo mi era chiaro fin dall’inizio, ciò nonostante l’idea di averti accanto, l’idea di abbandonarmi a te mi incute così tanto timore che è più facile scegliere la via della solitudine. Troppe sono state le esperienze alle quali ho dovuto fare fronte da sola e dalle quali sono uscita. Forse in molti potranno pensare che in fondo non è che ne sia uscita nel migliore dei modi. Quello che sento io è ciò che conta e io mi sento di esserne fuori.
I pensieri sono una brutta bestia, ti possono consumare, possono pesare come massi sul tuo cuore e sulla tua mente ma io mi sono sempre ripetuta: “E’ solo un periodo, passerà”.
I sogni anche quelli ho imparato a metterli da parte: il lavoro che desideravo fare si è rivelato una strada in salita e io in quel momento non mi sentivo ‘adatta’, o meglio, non mi sentivo ‘all’altezza’. In fondo io provengo dal nulla e tutto quello che so è perchè ho studiato, viaggiato, ascoltato, visto ma anche osservato. Ciò non è stato abbastanza però a per consentirmi allora di essere serena. Ho preferito quindi ripiegare in seconde scelte parcheggiate da qualche parte nella mia mente.
Ma ora il pensiero di non averci provato fino in fondo è sempre più martellante nella mia testa, un rumore diventato una voce persistente che ripete e ripete sempre la stessa solfa. “Non puoi gettare la spugna prima di averci veramente provato, lo hai sempre voluto, parcheggiarti qui da qualche parte e osservare il resto del tuo mondo andare avanti non ti farà crescere, non ti renderà felice se non inseguirai quello che veramente vuoi!”. Ecco cosa costantemente mi dicono i miei pensieri e, nonostante io tenti di non ascoltarli, ora hanno vinto.
Non voglio mollare il colpo, non voglio tornare indietro. Non frainterdemi. Quello che ho raggiunto ora mi consente di addormentarmi la sera senza pensarci su due volte. Realizzata del tutto però non mi ci sento, per esserlo dovrei raggiungere due obiettivi: liberare i miei sentimenti e scrivere. Difficile quando però sei una persona che tiene tutto dentro, che non dice molto ma preferisce dimostrarlo con piccoli gesti o pensieri. Difficile quando credi di saper fare solo una cosa ma non credi troppo in te stessa per metterti in gioco.
Puoi darmi un foglio, io non saprò disegnarci sopra o colorarlo: saprò invece scriverci qualcosa e farti magari viaggiare con la fantasia, come in questo momento mentre ti addentri nei miei pensieri e provi a capire quello che voglio comunicarti.
“Riordinare i pensieri e fare chiarezza”, continuo a ripetermi. Io parlo tanto, lo so, ma se solo avessi il coraggio di dirti tutto. Se solo tu mi ascoltassi, se mi dessi la possibilità di spiegare. Non so bene cosa ti direi, non so che faccia faresti, non so se ti interesserebbe, so che tu sei lì da qualche parte. Forse non mi aspetti come io non mi aspetto di trovarti ma ci spero. E tu ci speri quanto me? Vorrei condividere con te senza perdermi, vorrei abbracciarti, stringerti a me e vedere com’è. Arriverai mai? Io ho un’idea romantica dell’amore, forse perchè certi sentimenti non li ho mai provati e allora l’idea che mi sono fatta di essi nella mia testa è talmente elevata che, me ne rendo conto, è difficile accontentarmi.
L’unica attività che in questo momento mi permette di fare ordine fra i pensieri e le preoccupazioni è ascoltare musica. Le canzoni hanno un potere non indifferente su di me, sembrano scritte apposta per rappresentare i miei stati d’animo nei confronti di persone o situazioni. Una volta, quando ancora ero un animo innocente e romantico, avrei scritto un messaggio a quel qualcuno a cui penso ascoltando una certa canzone con titolo e interprete pregandolo di ascoltarla per capire meglio come mi sento nei suoi confronti. Ma oggi no, certe cose non le faccio più, sono cresciuta, maturata, distaccata o forse semplicemente diversa.
Ho fatto tanti passi in avanti nell’ultimo periodo, non so se lo avrai notato. Non so a che punto sarò quando ti incontrerò, non so quanto ti racconterò di me inizialmente, se mai avrò il coraggio di fidarmi di te. Quando ho superato quel limite finora, in realtà, ne sono rimasta delusa e ancora sto cercando di far cicatrizzare le ferite. So solo che ora mi devo concentrare su di me, che forse arriverà un tempo in cui mi potrò concentrare su di te o su di noi ma ora tu non ci sei e io ho ancora un obiettivo da raggiungere: mettermi in gioco e scrivere.
Is writing my path? E’ il titolo del mio blog e questo io a questa domanda devo ancora rispondere. Devo farlo per quella bambina a cui in terza elementare la maestra diceva di non preoccuparsi di colorare il disegno ma di copiare con bella grafia il testo che aveva scritto in brutta perchè era così bello che la maestra lo voleva conservare.