Caro figlio, questi traumi, e molti altri, stanno lì, in un angolo silenzioso del mio essere, pronti ad esplodere nei momenti cruciali. Una volta che tu fossi stato in età di capire, ti avrei parlato di quelle terribili sere in cui, con la testa sotto il cuscino per non sentire le prediche di big mother, rimpiangevo di non essere morta in culla.
Probabilmente ti avrebbe fatto male scoprire che tua madre ha avuto, a sua volta, una cattiva madre. E che tu saresti diventato, nel migliore dei casi, uno spiantato.
Nonostante l'idea di te ogni tanto si affacci nei miei pensieri, dentro di me rimane la convinzione tanto ben espressa dal grande Tolstoj: la maternità non è la più alta vocazione di una donna ".
Fotografia: Linda Lê, écrivain - paris 2007 (couleur) et 2000 (nb) - Olivier Roller1 commento