In maniera completa. Senza remore.
Sono stata male per un pezzo. E mentre lo leggevo il dolore immergeva i miei pensieri rendendomi cupa e cosciente.
“Mio padre è diverso” mi dicevo. Io sono diversa.
Dopo aver capito che i padri sono tutti uguali, in fondo ho maturato l’ idea che i padri sono veramente tutti diversi.
Sono tremendamente perfetti nel loro involucro di autorevolezza e potenza.
Sono fortemente simili nel desiderio di felicità per i loro figli.
Sono vulnerabili e imprecisi. Sono forza ed energia fatta a pezzi per confondere.
La lettera mi ha turbata nel profondo.
Come mi vedeva, mio padre, mentre crescevo? Quanto l’ ho deluso?
Quanto mi avrebbe voluta diversa? Quanto meno testarda?
Niente di certo ho in mano in questo momento della mia esistenza.
Sempre più debole e persa oggi.
Ma papà, quanto ti amo io.
Il mio amore commuove me stessa perché non riesce ad esplorare la tua vita.
Non riesce ad avvolgerla come vorrei. E mi muore dentro.
Anche tu mi hai travolta spesso con i tuoi rimproveri.
Ma le aspettative sono quelle che feriscono di più.
Quando fai fatica a capire la tua strada, e gli altri sono lì che aspettano la tua prossima mossa.
Quando non sai proprio quale attenzione sia rivolta, veramente solo a te stessa.
Quando ad un tratto ti accorgi che sei grande e tuo padre ancora di più.
E se l’amore mi muore dentro, qui dentro lo conservo.
Papà quanto ancora da me ti dovrai aspettare..!
Fiducioso e attonito mi scruti in fondo.
E l’amore lo trovi.
Perchè esso trabocca dal mio cuore.
E pensare di perderti mi devasta dentro.
Mentre piano piano, lentamente, mi addormento.
Luna
Al “cavallo bianco” più veloce del mondo.
Ti sono accanto. Correndo.
Auguri papà.
Stefania