Lettera aperta a chi sta passando la propria estate a cercare di demolirmi la SEO.

Da Dariovignali @dariovignali

La scorsa settimana, a HongKong

Gli stronzi esistono nella vita reale come esistono sul web. C’è chi sa fare il proprio lavoro e chi non lo sa fare e per invidia o per avvantaggiarsi demolisce quello altrui.

Avevo promesso che non avrei scritto più sino a Settembre, sono in vacanza del resto, e invece eccomi qui a scrivere queste poche righe destinate a chi, invece che godersi la propria estate, la passa a rovinare quella altrui… nonché la mia.

A partire dai primi di Agosto il mio blog ha iniziato ad essere bersagliato da attacchi di negative SEO con l’intenzione di spazzarmi via dalla serp e dai risultati di ricerca di Google.

Sono a Bangkok, in Tailandia, e invece che godermi questo momento di vacanza mi ritrovo a indagare su chi sia il responsabile e a rimediare alle sue cattiverie.

Sul web, come nella vita reale, esistono anche persone straordinarie. Ne voglio citare una, Roberto di vivere di rete che, mentre faceva un operazione di reverse engineering per studiare la SEO del mio blog, ha notato lo strano incremento di backlinks sul mio blog e ha deciso di avvertirmi.

Nel grafico seguente, preso da Ahrefs.com, potete notare la strana crescita del numero di backlink di siti inglesi che puntano al mio blog:

Nulla di riconducibile ad una crescita della brand awareness del mio blog, bensì un vero e proprio attacco di negative seo.

Cosa accade in una situazione del genere?

Accadono cose inutili: chiunque stia effettuando l’attacco non otterrà alcun risultato se non un’eventuale perdita di tempo, mentre a me toccherà assumere un esperto SEO per continuare a contrastare l’attacco finché sono in vacanza.

Voglio invitare i miei lettori – e in particolare la persona in questione – a ragionare su queste tecniche malevole.

Solitamente, quando si opera un attacco di negative seo, lo si fa per due ragioni:

  • Ci si trova in quinta, quarta, terza, seconda posizione su google per una determinata keyword e si vuole raggiungere il primo posto. Quindi, invece che impegnarsi, svolgere un buon lavoro, e superare i competitors meritocraticamente, si preferisce demolirli e arrivare in cima tramite corsia preferenziale. Un po’ come se si andasse al supermercato, non si avesse voglia di far la coda alla cassa, e si sparasse a vista su tutti coloro in coda prima di noi. Forte, no?
  • Si prova odio o invidia per un blogger del web a tal punto da volerlo demolire.

In entrambi i casi, la diffusione e l’utilizzo di queste tecniche è assolutamente priva di senso e controproducente.

Sfruttare queste pratiche malevole significa ammettere a se stessi la propria incapacità nell’operare secondo vie meritocratiche. Significa diffondere la negative seo, sino ad un punto in cui le prossime vittime potremmo essere proprio noi stessi.

Se tutti facessimo negative seo, la vita sul web sarebbe un delirio, i buoni contenuti sarebbero destinati a scomparire e gli stronzi a sopravvivere.

Quindi per favore, chiunque tu sia, piantala.

Il prossimo a doverne pagare le conseguenze potresti essere proprio tu.


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