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Lettera aperta alla Senatrice Petraglia: ecco perchè una rappresentante di Sel non può elogiare l’Iran

Creato il 23 gennaio 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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Egregia Senatrice Petriaglia,

Abbiamo letto, non senza stupore, la Sua intervista per l’Agenzia di stampa iraniana Tasnim News. Lo stupore è stato provocato da due fattori: 1. l’assalto che l’agenzia iraniana vicina ai Pasdaran sta facendo verso i Parlamentari italiani (siamo già alla seconda intervista in pochi giorni); 2. le parole dal Lei espresse sul regime iraniano, su Rouhani, sul ruolo di Teheran in Siria e sulle relazioni bilaterali con l’Italia.

Per questo, abbiamo deciso di scriverLe una lettera aperta (come abbiamo fatto con la Sua collega, la Senatrice De Pin). Vogliamo spiegarLe per quale motivo dissentiamo dalle Sue parole e soprattutto per quale motivo, a nostro parere, una rappresentante politica di Sel non può, in modo assoluto, elogiare il regime iraniano. Partiamo, con il Suo permesso, con una chiara risposta alle Sue affermazioni.

  • Iran come soggetto di stabilità per il Medioriente: forse, Egregia Senatrice, Tasnim News ha tradotto male una parola della Sua risposta. Vogliamo sperare che Lei abbia detto “instabilità” e non stabilità come leggiamo. Si, perchè, chiunque conosca la storia della regione mediorientale dal 1979 in poi, sa bene che la Repubblica Islamica è sempre stata fonte di esportazione del terrorismo e della jihad. Se oggi il Libano è ostaggio di uno Stato nello Stato (Hezbollah), se a Gaza esisteno organizzazioni che non riconoscono ne Israele ne Abu Mazen (Hamas, Jihad Islamica), se Assad è ancora al potere o se lo Yemen è sull’orlo del collasso, lo si deve proprio a Teheran che, per mezzo dei suoi pretoriani Pasdaran, ha usato il Medioriente come fucina per espandere il Khomeinismo;
  • Iran contro Isis: ci rendiamo conto che, con Isis, l’Occidente non sa che pesci pigliare e prova ad appoggiarsi alla prima salamandra di passaggio. In questo caso il regime iraniano. Ci rendiamo conto, allo stesso tempo, che lo stesso Occidente ha memoria corta e scarsa visione strategica. Se dal 2011 in poi Isis è diventato quello che è diventato, la prima ragione va ricercata nei governi settari e repressivi sostenuti e finanziati dall’Iran in Siria e Iraq. In Siria, Teheran ha aiutato la repressione della Primavera Siriana, colpendo l’opposizione moderata e lasciando il campo ai pazzi salafiti sunniti di Isis. In Iraq, dopo il ritiro americano, Teheran ha sostenuto il Governo di al Maliki, un governo che ha tenuto fuori dal potere i sunniti e i curdi. Per sconfiggere Isis, quindi, non serve sostenere ed elogiare l’Iran, ma convincere le tribu’ sunnite passate con al Baghdadi ad abbandonare il califfo. Per farlo, si badi bene, il primo punto sarà quello di convincere queste tribu’ che i loro Paesi non cadranno nelle mani dei Pasdaran;
  • L’Iran di Rouhani: ci fa piacere vedere che Lei noti mutamenti positivi in Iran dopo l’elezione di Hassan Rouhani. Peccato che, questi stessi mutamenti, non li vedano anche gli iraniani. La disoccupazione galoppa e con essa la repressione di ogni tentativo di promuovere idee diverse da quelle sostenute dai Mullah. Certo, come scriviamo sempre, ci rendiamo conto che Rouhani ha un sorriso piu’ accattivante di quello del negazionista Ahmadinejad. Allo stesso tempo, però, i fatti parlano chiaro e certo non descrivono un alcun cambiamento all’interno della Repubblica Islamica.

La parte che piu’ ci sta a cuore, però, è quella relativa ai rapporti tra Italia e Iran. E’ passato oltre un anno dall’elezione di Hassan Rouhani, oltre un anno da quando l’intera Comunità Internazionale ha deciso di avviare una politica di appeasement verso la Repubblica Islamica. In questo anno, gli iraniani sono stati ricevuti praticamente in tutto il mondo e delegazioni di tutto il mondo – in primis dall’Italia – sono arrivate in Iran. Cosa è cambiato? Quali mutamente positivi sono stati apportati alla vita degli iraniani? La risposta è una sola: niente. Anzi: in un anno oltre 1000 detenuti sono stati impiccati, giornali riformisti sono stati chiusi e i giornalisti liberi messi in prigione. I leader dell’opposizione iraniana – Mousavi e Karroubi – sono ancora in isolamento, minacciati ogni giorno di essere impiccati. Non parliamo poi delle donne: dati della polizia iraniana, ben 380 povere ragazze sono state attaccate con l’acido per aver vestito male il velo. La legge iraniana, carta canta, continua a considerare la vita della donna metà di quella dell’uomo e nel settore dell’educazione e del lavoro, la discriminazione verso il genere femminile è altissima. Non entriamo nel merito degli altri abusi, perchè rischiamo di scrivere un libro intero: La invitiamo solamente a scaricare e leggere l’ultimo report di Ahmad Shaheed, inviato speciale Onu per i diritti umani in Iran.

Concludiamo con una espressione di profondo dispiacere. Dispiace, infatti, che queste parole sull’Iran arrivino da una rappresentante di Sel, ovvero dal partito che intendere promuovere valori di Sinistra, di Ecologia e di Libertà. Il regime iraniano è l’esempio di un regime fascista fondamentalista, fonte di inquinamento del sistema internazionale e soprattutto di ogni aspirazione alla Libertà. Le basti leggere quanto detto da Khamenei sull’omosuessualità solamente pochi giorni fa: “l’omosessualità è il simbolo della decadenza Occidentale“. Non ci sembra di aver sentito una condanna di Rouhani e soprattutto non ci sembra che parole del genere possano essere condivise da leader del Suo partito, il Presidente Nicky Vendola.

Cordialmente

Collettivo No Pasdaran



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