Mi scrive Roberta. Una mail privata, traboccante di indignazione e di fastidio. “Sono alla 24^ settimana, una gravidanza monocoriale-biamniotica. Finora tutto bene, se non fosse per il clima in casa. Non ho un aiuto nei compiti domestici, i miei genitori latitano, i miei suoceri pure, devo fare tutto da sola. Il mio compagno fa un lavoro di scrivania, ma quando rientra a casa la sera sembra che abbia trascorso la giornata a spostare montagne. E io sono stanca, ho il reflusso, dormo male, le gambe sono gonfie, ho la nausea che mi accompagna giorno dopo giorno. Sto male al mattino, dopo pranzo, alla sera. Come devo fare?”.
I tuoi non ti aiutano? I tuoi suoceri si sono dati alla macchia? Goditi i momenti di solitudine, perché dopo non sarai più sola. Mai. Avrai sempre bisogno di qualcuno che ti dia una mano. Avrai sempre bisogno di qualcuno cui affibbiare i piccoli per avere un attimo di pace. Vorrai sempre avere qualcuno cui lasciare le piccole pesti urlanti, anche solo per mezz’ora, per poterti sentire di nuovo donna, oltre che mamma. Lascia che i tuoi genitori e i tuoi suoceri si godano questo periodo di latitanza. Dopo, complici i bambini e le mille cose da fare, si sentiranno compresi in un’impresa più grande di loro. Più grande di tutti.
Per quanto riguarda tuo marito, cara Roberta, la battaglia contro l’uomo che torna a casa stanco è una battaglia persa. Non scontrarti con lui. Non servirebbe a nulla, solo ad esacerbare gli animi. In fin dei conti, brutto a dirsi, ma vero, tutta la fatica ricade necessariamente su di te. Le tue gambe gonfie, la nausea costante, l’acidità di stomaco, le notti insonni. Sei tu che stai accompagnando queste due splendide creature nel loro nuovo mondo. Non lui. E pensa, quando sei presa dallo sconforto, che se i figli li dovessero partorire gli uomini il mondo sarebbe abitato da un quarto degli attuali abitanti. C’è un motivo se Dio ha dato questa fortuna alla donna! L’uomo si farebbe ricoverare al primo conato. E probabilmente siglerebbe immediatamente un testamento con le sue ultime volontà.
Tieni duro, cara Roberta. Il percorso è lungo, faticoso, stancante e, a tratti, deprimente. Ma la gioia che ti aspetta è dietro l’angolo. Ed è davvero infinita. In bocca al lupo!