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Lettera aperta del Comitato Antisfratto dopo le dichiarazioni dell’avvocato Curatti

Creato il 11 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Come Comitato Antisfratto non possiamo che essere amareggiati nel leggere le dichiarazioni dell’avvocato Luca Curatti rilasciate al quotidiano online CremonaOggi nella giornata di giovedì 10 maggio.
Riteniamo irrispettosa l’immagine che è stata dipinta dal Signor Curatti dei suoi concittadini sotto sfratto esecutivo per morosità incolpevole. Vorremmo informarlo che molti di loro fanno fatica ad arrivare alla terza settimana del mese e non hanno “la convinzione che il pagamento dell’affitto sia l’ultima cosa di cui preoccuparsi, a differenza magari di altre spese fisse come la rata dell’auto”. Per molti di loro l’automobile è un lusso irraggiungibile.
Siamo inoltre allibiti nel leggere che il Comitato Antisfratto “non ha motivo di esistere”. Noi siamo soliti intervenire quando le fasce più deboli della società non riescono a soddisfare i propri bisogni materiali. Bisogni alquanto elementari: chiedono una vita dignitosa e un tetto sotto cui ripararsi.
L’esistenza del comitato dipende, perciò, dalla negligenza e dal disinteresse mostrato troppo spesso dalle istituzioni cittadine nei confronti di situazioni di tale disagio sociale.
Noi stessi combattiamo alcune delle prevaricazioni riportate dall’avvocato, ma reputiamo che non si possa fare “di tutta l’erba un fascio”. Pensiamo che associare chi utilizza certi escamotage deplorevoli a molti pensionati, disoccupati e cassaintegrati che non riescono a pagare l’affitto sia un atto squallido e compiuto in mala fede.
Siamo completamente d’accordo con l’avvocato quando afferma che “Un comitato sorge per tutelare interessi comuni”, ma contempliamo con tristezza che per Curatti il diritto all’abitare non rientri in questa categoria. Noi, a differenza sua, pensiamo che rispettare il diritto di tutti ad avere una casa sia nell’interesse della collettività ed è proprio su queste premesse che abbiamo dato vita al comitato.
Rivendichiamo la legittimità della pratica del picchetto antisfratto; di fronte alla sistematica distruzione del welfare e al drastico abbassamento del livello di vita di questi ultimi anni riappropriarsi dei propri diritti diventa una necessità.
L’intervento del Comitato Antisfratto di giovedì 09 maggio ha impedito che una famiglia venisse sbattuta in mezzo alla strada. Precedentemente era stata fatta la domanda per l’assegnazione della casa popolare, ma la durata dell’iter di tale procedura ci ha costretti ad intervenire .
Nonostante l’alloggio della famiglia sotto sfratto si trovi in uno stato di degrado, il proprietario, noto palazzinaro, continua a comprare immobili da affittare. Non manca al padrone di casa la disponibilità economica per ristrutturare l’abitazione, quindi condanniamo la decadenza in cui questa viene lasciata.
Per cercare di trovare al più presto una soluzione per questa famiglia e per gli altri casi che stiamo seguendo abbiamo richiesto un incontro nei prossimi giorni con l’assessore Amore.

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