Lettera dalla Valle d’Aosta… 5

Creato il 21 settembre 2011 da Patuasia

Comunque, vivendo sulla frontiera, si ha lo sguardo più attento e vigile. Si sente dove gira il vento. Per dirla con una formula sintetica, nelle valli alpine si respira un’aria nauseante di depressione e fascismo. Per adesso si vede solo inerzia, una cupa pulsione di morte, ma è forte la tentazione, per sentirsi vivi, di menare le mani. Dalla stanchezza per una marginalità sofferente si è passati alla voglia di comunità, alla chiusura ossessiva del sangue e della terra, e infine si va regredendo all’odio paranoico per ogni forma di alterità. Il panorama antropologico è raccapricciante. La discussione diventa imprecazione. Il ragionamento si riduce a slogan. L’individuo disorientato trova protezione nell’ordine gregario. Si cerca un capo carismatico che indichi la via da seguire. La memoria delle ingiustizie passate è corta. Il prestigiatore è abile nello mischiare le carte. I suoi aiutanti si cambiano d’abito in fretta. Lo spettacolo è cangiante, difficile capire il trucco. (fine quinta parte)


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