Lettera dalla Valle d’Aosta… 9

Creato il 24 settembre 2011 da Patuasia

Eppure qualcosa continua a mancare. Dalle cime imbiancate di neve è calata una strana indolenza alpestre. Un brivido che porta rassegnazione e sfinimento. Tra scosse e sussulti, il nuovo che avanza mostra un volto già conosciuto. Come ha riferito un noto economista italiano, la Valle d’Aosta, in modo più o meno simile ad altre zone dell’arco alpino, è diventata una regione addormentata nel torpore di un’agiatezza sclerotizzata, ormai priva di energia e dinamismo, e sta sprofondando in uno stato letargico di immobilismo e parassitismo. Quando la storia scappa via, si cerca riparo nel mito. Tuttavia sotto l’ideologia si nascondono gli interessi. In basso si comincia a strisciare. Il rancore non giudica chi è seduto in alto. Più facile prendersela e sfogarsi con gli ultimi arrivati. In questo modo prende avvio la deriva autoritaria. Nelle tasche vuote si stringono i pugni. Si preannunciano scene di caccia. Per ora la gente di montagna si mantiene in forma: fa molto sport, riscopre la bellezza della natura e si nutre di cibo biologico. Prima di tutto il corpo deve essere bello, forte e sano. Nella zucca, invece, non uno straccio d’idea. Così è venuto su il nazismo. (fine)


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