Lettera di una cattolica a Babbo Natale

Creato il 05 dicembre 2011 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Costanza Bondi

Caro (= costoso) Babbo Natale,

non ti vergogni neanche un pochino di aver rubato l’etica di pensiero del buon San Nicola, di cui oggi ricorre la santificazione? In relazione alla leggenda il santo in questione è rappresentato con tre sacchetti di monete (nella variante di alcuni paesi, anche con tre palle d’oro) che, per carità cristiana, avrebbe donato come dote a tre fanciulle povere. Da qui, alla mercé del più sfrenato consumismo, ai paesi occidentali non è parso il vero di trasformarti nel famoso Santa Claus – nome che deriva dalla contrazione e rivisitazione dell’olandese compleanno del santo, la Sinterklaas – e in questa tua nuova veste hai pensato bene anche di cambiarti il vestito.

Da verde che eri, negli anni ’30 ti sei fatto utilizzare come testimonial della Coca-Cola per una sua pubblicità natalizia e sei quindi diventato tutto rosso, come la sua lattina.

O rosso di vergogna, appunto? Anzi, aggiungerei: rosso e grosso, secondo la perfetta etichetta dell’american way of life, tanto che pari quasi obeso, un americano perfetto, sì! Il consumo prima di tutto, che sia il cibo o siano i regali… che importa, purché si rientri nella livellazione di pensiero. Nonostante le tue origini cristiane, col tempo non sei diventato altro che l’antonomasia dell’aspetto puramente laico della festa di Natale, in nome del materialistico scambio di regali che di religioso nulla più possiede. La mia è un’utopia, lo riconosco, ma spero proprio che arriverà un anno in cui, per la nascita di Gesù, potrò chiamarti “caro”, o mio Babbo Natale, nel senso più affettivo del termine e non nella sua accezione economica di “caro = costoso”.

A tutti i Nicola, auguri cari…

Costanza Bondi



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