SPECCHIO DELLE MIE TRAME
L’idea di questo libro di interviste nasce da un’esperienza straordinaria fatta anni fa. Ho avuto la
fortuna di accompagnare alcuni amici scrittori a un festival di letteratura noir nel sud della Francia.
Quell’anno la manifestazione era dedicata alla letteratura italiana e nordamericana. Gli Americani
George Chesbro, James Crawley, Elmore Leonard, Donald Westlake e altri, con code di cavallo e
baffoni canuti che sembravano arrivati da un raduno di Harley Davidson, hanno subito fatto
comunella con gli scrittori italiani tra i quali Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Andrea G. Pinketts e
Nicoletta Vallorani.
Per tre giorni ho vissuto nel mondo di Hellzapoppin: infernale, esplosivo, sovversivo. Gli Americani
con i loro grossi corpi tatuati e le pance gonfie di birra menavano fendenti mentre gli Italiani,
affiatatissimi, giocavano elegantemente di fioretto. Gli Americani si ingozzavano di cibo e di vino
senza far caso ai sapori, gli Italiani assaggiavano con cognizione di causa. Insomma, gli Americani
erano dei gourmands, gli Italiani dei gourmets. In quel week-end che somigliava alla gita in barca
del film Qualcuno volò sul nido del cuculo, i miei vecchi e nuovi amici hanno svelato i loro gusti, le
loro idiosincrasie, le loro personalità. Ho pensato che sarebbe stato divertente e interessante per i
lettori il racconto delle loro vite per capire come e perché nascono le bellissime storie narrate nei
loro libri.
E’ così iniziato il mio lungo, lento e meditato “viaggio letterario” in l’Italia – da Milano alla Sardegna
e alla Sicilia – alla scoperta dell’altra faccia della luna degli scrittori che si sono svelati con
grandissima generosità e disponibilità.
Quando ho finito di trascrivere le interviste, mi sono accorta che c’erano due fili conduttori che
univano tutte queste vite così diverse tra di loro: la prima, l’Italia della ricostruzione, un’ Italia
unita dalla povertà da Nord a Sud. La seconda, l’infanzia degli intervistati negli anni Cinquanta e
Sessanta del secolo scorso, un’infanzia segnata da una libertà totale, da fatti misteriosi, a volte
terribili avvenuti in quell’Italia povera e in alcune regioni ancora arcaica: L’infanzia poverissima di
Gianni Biondillo; Montanari che deve il suo nome, Raul, ad un delitto; Marcello Fois che viveva
nella Sardegna del banditismo; Santo Piazzese spettatore inerme della distruzione di una parte di
Palermo e del sacco edilizio fatto dalla mafia; Gaetano Savatteri immerso in una realtà siciliana
pirandelliana e gli altri, tutti con storie straordinarie che hanno influenzato la loro vita e che li
hanno fatti diventare gli scrittori che tutti conosciamo e amiamo.