Letteratura araba: lettori, facciamo Rete

Creato il 05 novembre 2012 da Chiarac @claire_com_

Un lettore/amanuense di ieri, non di oggi! (fonte: wikipedia)

Chi sono i lettori della letteratura araba oggi? Sono lettori accidentali, distratti, informati, invogliati, svogliati, costretti, appassionati?

E cosa leggono? E perchè leggono proprio quei titoli?

E se non esistono, perchè non esistono?

E perchè invece è importante conoscere e saper apprezzare gli scrittori di lingua e cultura araba?

Queste sono alcune delle domande, in parte qui rivisitate da me, che una lettrice del blog si è posta e ha posto a sua volta ad amici, colleghi di università, avventori della libreria in cui lavora, utenti di Internet, al fine di compilare un profilo esaustivo del lettore tipo della letteratura araba, da utilizzare per la sua tesi di laurea sulla narrativa araba tradotta in italiano.

Poiché penso che l’argomento possa stimolare altre domande ed osservazioni da parte dei lettori (ci siete, vero?) di questo blog, le ho rebloggate qui. Anche perchè ho sempre inteso questo blog come uno spazio in cui confrontarsi, scambiarsi opinioni, imparare, creare Rete (termine alquanto abusato, lo so!).

Quello che vi chiedo quindi è di rispondere alle domande di Ludovica, che elenco qui sotto, e di mandare le vostre risposte alla sua e-mail personale: lunot@email.it.

Immagino che le risposte saranno in maggioranza simili tra di loro, ipotizzando che questo blog venga letto da un pubblico piuttosto compatto ed informato sull’argomento.

Ma magari, invece, su questi lidi arabisti capita anche il lettore non specialista, quello che ne vorrebbe sapere di più. Quello che è stato iniziato alla letteratura araba da amici, fidanzati, professori universitari. Ecco, in piccola parte spero che questi lettori neofiti si appassionino sempre di più a questa letteratura un po’ di nicchia, da alcuni ritenuta un po’ da intellettuali, e forse un po’ controcorrente rispetto alle letterature mainstream di oggi.

Anche perchè, parliamoci chiaro: i circoli per soli intellettuali non mi sono mai piaciuti. Le conferenze, le lezioni universitarie, le presentazioni di libri dovrebbe uscire dal cerchio magico dell’intellettuale un po’ snob e radical-chic e aprirsi a tutta la società civile.

Se gli argomenti di cui parliamo ce li raccontiamo sempre tra di noi, come possiamo sperare che le cose cambino davvero e le persone cambino prospettive sul mondo?

Chiudo la parentesi didascalica con una nota finale: nell’era di Internet si sa, tutti ci sentiamo più vicini, anche se distanti geograficamente.

Magari a piccoli passi riusciamo a creare insieme una rete virtuale compatta e attenta, che legge, si informa, ha spirito critico e che, soprattutto, è capace di trasmettere la propria passione a quel lettore, quello lì, che più lontano non si può. E invece forse, è più vicino di quanto pensiamo.

Ecco le domande preparate da Ludovica. Sono molto generiche proprio perchè pensate per uno spettro di lettori piuttosto ampio e indefinito.

  1. Età, sesso, titolo di studio.
  2. Legge abitualmente?
  3. Cosa pensa della cultura e della letteratura araba?
  4. Le è capitato di leggere opere di autori arabi?
  5. Se sì, quali e perché ha scelto di leggerle? Cosa la incuriosiva? Cosa ne pensa dopo averle lette?
  6. Se no, perché non è attratta dalla letteratura araba?
  7. La divulgazione di opere di scrittori arabi può secondo lei favorire lo scambio culturale e dare un’immagine positiva del “mondo arabo”, di cui spesso vengono messi in luce solo gli aspetti negativi?

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