Penny sta preparando la minestra senza alzare gli occhi dalla pentola. -“ Quel perdigiorno di tuo figlio è ancora al lavoro?” Le chiedo. "Si ostina quotidianamente a recarsi in agenzia di viaggio quando potrebbe collegarsi tranquillamente da casa, ma no lui deve incontrare gente, invogliare a viaggiare, mostrare dépliant e foto". Viaggiare? Follia. Io non mi muovo neppure sparato.
Mi sono cautelato, Buddha non voglia che io debba perdermi, ho un microchip di ultimissima generazione innestato sottopelle modello ”Argo”, so sempre, dove mi trovo, il satellite indicherà ininterrottamente la mia posizione. Io ho sempre odiato viaggiare al massimo mi concedo una passeggiata entro i limiti del piccolo giardino che circonda la casa, metto mio nipote sul vecchio cavallo di latta e rimango immobile all’ombra del vecchio ulivo. Penny love la mia convivente invece sta sempre in giro, non sopporta questo mio voler rimanere isolato, fa la sarta e con la scusa di andare a rammendare tele altrui mi tradisce con tutto il vicinato, so bene quali tresche tesse e ne dice di tutti i colori su di me. E’ una donna insaziabile quanto brutta eppure ha successo con gli uomini.Sono uno stupido, sono tonto, ma mi sta bene così, basta che lei sia felice. Forse se non soffrissi il mal di mare, se non avessi paura dei treni e di volare. Anche gli animali m’incutono terrore ho una vera idiosincrasia per i cavalli anche quelli a dondolo, per non parlare di porci, pecore e ciclopi. La mia vita è monotona, ordinata, non amo le novità, evviva la routine, in fondo la vita è tutta qui. Qui ad Itaca. Dormire mangiare chattare. Del resto navigo, navigo in rete e che cyber viaggi meravigliosi, la realtà in un click. Zero emozioni zero sorprese. Non appena Penny esce io, mi accomodo davanti al mio pc e parlo con Nausicaa, Calipso e Atena, quest’ultima è così modesta, ma credetemi è una vera Dea. Questo mezzo di comunicazione è uno sballo si naviga senza vento in poppa, senza sirene. Io divento un Dio, altro che signor nessuno.Ingredienti:un PC collegato ad un modem funzionanteun paio di pantofoleun cavallo a dondolouna poetessa vedente(Adele Musso - Omero)