strana cosa la vita. Di scrittori falliti ce n'è a bizzeffe. Di scrittori di fantascienza falliti, non ne parliamo. Tu invece, famosissimo, pubblicatissimo... ma nessuno si ricorda che sei il più grande scrittore di fantascienza italiano (fans di Calvino astenersi). Genere letterario a cui hai dedicato, a trick e branca, metà della tua produzione, e per intero le tue due prime raccolte di racconti, Storie naturali e Vizio di forma.
Prolifico scrittore di fantascienza, e avido lettore, ovviamente.
Lo scaffale in cui tengo i libri di Aldous Huxley costituisce per me una tentazione permanente: la tentazione di chiudere il libro che sto leggendo, e di riprendere in mano, e aprire a caso, una delle sue opere. Questa azione, di abbandonare un libro non finito per aprirne un altro, è riprovevole, e ne ho piena coscienza [...] ma la tentazione è forte, e incoraggiata dall'esempio di Huxley stesso...Fantascienza come momento di relax, una provvisoria e simpatica fuga dalla realtà? Nient'affatto. Fantascienza come disciplina interiore! Come forza dell'immaginazione che si sforza di leggere il futuro nel presente, affinando le risorse della scienza, della ragione.
Temperamento razionale, Huxley pretende e spera di ricostruire attraverso la ragione tutto quanto nell'uomo ragione non è, e sovente ci riesce. Per questo la sua prima lettura aveva avuto effetto d'urto, nell'Italia fascista e idealista, in cui l'esercizio della ragione veniva apertamente scoraggiato, in cui davanti al fisico e all'anatomista il filosofo aggrottava la fronte con fastidio.Non c'è un sano pizzico di Primo Levi, in questo Aldous Huxley? La Chimica che hai scelto come mestiere, con le sue regole oggettive e le sue impietose verifiche, perché agisse da antidoto contro l'avvelenamento ideologico.
Eppure questo è solo uno dei tuoi lati, quello illuminista; poi viene l'esploratore del lato oscuro. Nel mondo ci sono le farfalle e ci sono i ragni, ci sono gli esseri umani e ci sono le bestie... e soprattutto ci sono i mix, i centauri.
Ma ne parliamo un'altra volta, altre tante volte. Ciau neh!
Tuo d