Rissoso Greg,
devo ammettere che il mio socio Jack si piglia cura delle mule mentro io striglio il mio cavallo favorito, strofinando per bene i suoi zoccoli e le sue articolazioni con un pezzo di grasso.
Poi di sera, accanto al fuoco, Jack fuma la pipa e io pesco uno dei miei sigari Avana dalla scatola di mogano.
Jack ha una pipa di corno, annerita dal tempo, regalo di un indiano cacciatore di scoiattoli.
L’altra sera, prima di ficcarci in tenda, Jack mi ha detto che aveva una mezza intenzione di andare al mercato, tre tacche di miglia più a nord, per comprarsi un ibis.
“Al mercato per un stupido chiurlo spagnolo?”, gli ho risposto in faccia.
“Un ibis, non un chiurlo spagnolo”, mi ha risposto Jack, contrariato.
“E’ la stessa cosa”, ho ribattuto io.
“Stai dicendo sciocchezze grosse come il fianco di una mula. Un ibis è un ibis”.
Jack ha chiuso il dialogo serale a labbra serrate e se ne è andato in branda corrucciato come un orso grizzly gabbato dalle api.
Non saprei cosa mi abbia preso.
Ma mentre gli affondavo la punta del piccone nei pressi del torace, ho provato una sorta di intenso piacere.
Tipo quando tagli i testicoli al cinghiale del deserto, per darti un’idea.
Ho seppellito Jack sull’orlo del ruscello, vicino a una colonia di gazze chiassose che litigano con qualche rigogolo saltimbanco.
Questa è la confidenza che sentivo di doverti, amico Greg.
Caleb Wiccah Pike
Contrariato Caleb,
solo una riga perchè mi aspetta il cambio della biancheria. Le mutande, come ben sai, non possono attendere. Forse Jack non aveva del tutto torto.
Mio zio Colby teneva un ibis sacro dentro il radiatore di un camion , adattato come si deve. Posso solo dirti che zio Colby non avrebbe mai dato ospitalità a un chiurlo spagnolo. Perché un ibis è un ibis. Comunque,cosa fatto capo ha.
Ripulisci il piccone,
Greg
Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.