Lettere al serial killer: un bel collo alla Modigliani

Creato il 14 luglio 2013 da Paolo Franchini

Psicoevanescente Greg,

la mia prima seduta dallo psicoanalista è stata un disastro. Dopo il test di Rorschach, mi ha fatto stendere sul lettino. E da lì sono cominciati i continui squilli del telefono.

Prima la sua mamma, poi sua moglie. A seguire, un certo logorroico Rupert, il suo psicoanalista. Poi un certo strampalato Dottor Ouachita, l’analista di sua mamma. E poi ancora un imbecille di nome Seymour, animatore di chat.

Alla telefonata della sua restauratrice di nani da giardino, la mia orchite era in fase montante. Nel corso dell’analisi, ogni paziente dovrebbe essere incoraggiato a gestire i propri conflitti in maniera concreta. Mi riferisco al contatto fisico. Prima ancora che lui dicesse al suo agente di cambio “Adesso ti cambio”, ho deciso di fargli male.

Un doppio blocco del polso, poi una decisa presa a forbice. Mentre il telefono avvelenava l’aria di trilli, con una spaccata ho sentito un “crock!” di ossa. Prima di sentire la morsa delle mie mani sul suo collo alla Modigliani, mi ha guardato con uno sguardo interrogativo. Forse si riferiva al forte dolore nella zona del plesso solare. Il suo.

Ho chiuso per bene la porta e ho preso il montacarichi di servizio al posto del solito ascensore. Poi ho preso un taxi, con un taxista che guidava come un matto. Aveva fretta, perché doveva andare dal suo psicanalista.

Tu, che di psicanalisti nei hai fatti fuori quattro, che pensi di dirmi Greg?

Konrad Wallauner

Nevrotico Konrad,

i conti tornano. Con Gaila Jeans ebbi una reazione forse esagerata, facendola a tocchetti. Le veniva il ghiribizzo di correggermi in continuazione.

Quando io usavo il termine ‘opinione’, lei rettificava in ‘pensiero soggettivo’. La mia ‘pigrizia’ diventava, per Gaila, una ‘fuga nell’inerzia’. E il mio istinto di ‘guardone’, si tramutava nell’istinto di un ‘voyeur’.

Quel giorno avevo anche bevuto di brutto. Da ‘ubriacone’, nel senso di una persona ‘con personalità disadattata’. Il mio non fu un omicidio a sfondo ‘passionale’. Direi con cornice ‘psicosessuale’.

Ora scusami, Konrad: anche un carcerato deve andare al cesso, ogni tanto. Il vecchio Greg è abituato a non sporcare. Come direbbe Gaila Jeans, una volta ritornata intiera, ‘educato al controllo sfinterale’.

Greg

P.S.: Io avrei fatto fuori anche il taxista. Se non altro, per fare un dispetto al portafoglio del suo psicanalista.

Questa rubrica è ideata e curata da Carlo Cavalli. Nel caso, prendetevela con lui.