Ci guardano passando, il collo bloccato dalle cinghie del bastino, poi proseguono con ritmo deciso fino a che la jungla non le inghiotte. Ormai il villaggio è in piena attività, il fabbro ha acceso la minuscola forgia dove arrossano lame dei futuri machete, i bambini scorrazzano dappertutto; è domenica e non c'è scuola oggi. Tra le case, piuttosto grandi per contenere famiglie abbastanza numerose, spiccano di lato capannucce minuscole, come appese su alte palafitte e raggiungibili con malferme scalette. Contengono a fatica una persona, anche se da queste parti sono molto piccoli e minuti. Il nostro See, mentre fa bollire il pentolone di acqua da bere, ne illustra la funzione, ridacchiando. Sono utilizzate dalle ragazze da marito, che ci vanno a dormire quando conoscono qualche giovinotto a cui sono interessate. Il prescelto le raggiunge la sera, salendo di soppiatto la scaletta e si introduce nella capannuccia in cui passa la notte, al fine, come precisa See, di conoscersi meglio. Ma attenzione, niente bum bum, diversamente, se la pancia cresce, tocca sposarsi comunque. Pare che comunque le madri Akha, sappiano consigliare le figlie in modo adeguato ad evitare impicci. Ormai è giorno fatto.
Consumiamo uova, verdure e il consueto zuppone in abbondanza, facendo finta di non vedere il mastellaccio dove sono stati sciacquati i piatti metallici, sotto l'occhio attento di un gruppo di osservatori, tutti maschi certo, le donne ovviamente sono già andate al lavoro nella jungla. Dopo aver lasciato un po' di materiale per la scuoletta e le caramelle, è ora di lasciare il villaggio. La strada è ancora lunga, anche se un po' meno faticosa. E' il cammino principale usato dagli abitanti per raggiungere la strada carrozzabile e si dipana a mezzacosta nella foresta come un sentierino inframmezzato di tronchi caduti. Il fogliame è rigoglioso e cerca di riprendersi in fretta lo spazio liberato dai passaggi precedenti. See e la guida Akha che ci accompagna, assestano buoni colpi di machete ai rami più ingombranti. Buttano un occhio di tanto in tanto per essere tranquilli che i goffi camminatori della domenica non si prendano qualche ramo in un occhio. Ma siamo ormai rotti all'esperienza e si procede di buon passo anche perché il sentiero è in leggera discesa e i piccoli tratti di risalita, benché ripidi, provocano solo pochi affanni e apnee abbreviate.
I piedi sono ormai ridotti a sanguinacci rigonfi e ormai non fanno più nemmeno male, diciamo che ormai hanno perso il contatto con la realtà, forse bisognerà amputare, ma non importa, si prosegue per inerzia e la bellezza del cammino sotto la volta verde cupo cancella ogni altro pensiero. Ti godi soltanto l'esperienza ed ogni volta che uno squarcio di cielo si apre tra gli alberi, la cresta azzurra delle montagne lontane cancella ogni resistenza residua. Lasciarsi andare avvolti dall'ambiente che ti circonda. Si rimane seduti attorno alle foglie di banano a mangiare i residui delle provviste, mentre See, inarrestabile, con foglie e giunchi, intreccia cappellini, palle, braccialetti e altri ornamenti; raccoglie radici speziate ed erbe dalle virtù miracolose che mette nella bisaccia, approfittando dell'occasione. Il giorno corre veloce tra tronchi colossali e ripe fangose dove indovini le tracce dei rari animali che si nascondono alla vista del nostro disturbante passaggio.
La guida Akha, dall'occhio buono, nel senso che dall'altro non ci vede, che non ha mai parlato, ci lascia quando gli alberi si fanno più radi. Un cenno di saluto, poi scompare avvolto dal muro verde. La strada si fa più facile costeggiando vasti spazi dove la foresta è stata cancellata per dare spazio agli alberi della gomma, aree che l'ingordigia cinese di materie prime si sta comprando a poco prezzo in questa parte del mondo. Camminiamo ormai sugli arginelli delle risaie in secca del fondovalle, siamo vicini alla strada. Il nastro di asfalto appare di colpo dietro una curva, una vista così desiderata e adesso che è comparsa, all'improvviso così fastidiosa e volgare. Ma non è finita. Il tuktuk non è all'appuntamento, così tocca marciare ancora una mezz'ora per raggiungere il villaggio Kamù lungo la strada, dove annegare il dispiacere per la fine dell'esperienza con la Beer Lao ghiacciata del ritorno alla civiltà. Un letto comodo e morbido aspetta, dove gettarsi con un pensiero ai commenti letti prima di partire e non presi nella dovuta considerazione, che davano questa esperienza come " più impegnativa del previsto" e un altro alla gentile signora che ce lo aveva confermato come di "moderate difficulty". Ma che goduria essersela fatta!
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Le paturnie del turista.Vang Vieng.Una strada tra i montiLa piana delle giare.UN mercato Hmong.I colori di Luang Prabang.La grotta di Pak Ou.La questua.La cascata.Le acque del Nam Ou.Paperissima sprint.Villaggi e tribù.Lost in the jungle.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Rambo (1982-2008)
John Rambo (Sylvester Stallone) è un reduce della guerra del Vietnam che una volta tornato in patria non viene accolto con tutti gli onori ma con un arresto... Leggere il seguito
Il 06 marzo 2014 da Suerte77
CINEMA, CULTURA -
La marvel fa arrabbiare rambo... più o meno...
Particolare tratto dalla copertina diAmazing Spider-Man 700.2illustrazione di Pasqual Ferry Alcuni anni fa, la Marvel scelse di coinvolgere scrittori e... Leggere il seguito
Il 17 dicembre 2013 da Comixfactory
CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Rambo
John Rambo (Sylvester Stallone) è un reduce del Vietnam che vuole solo rifarsi una vita dopo gli orrori vissuti in guerra. Giunto in una cittadina in cerca di u... Leggere il seguito
Il 19 giugno 2013 da Alexcorbetta
CINEMA, CULTURA -
Rambo 2 - La vendetta
Condannato ai lavori forzati in seguito agli eventi scatenati dalla sua visita all'ex commilitone in una cittadina inospitale degli Stati Uniti, Rambo riesce... Leggere il seguito
Il 15 maggio 2013 da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Rambo
La vita dei reduci dalla guerra del Vietnam è sempre difficile. Qualcuno riesce ad integrarsi, ma molti di loro faticano a trovare un lavoro ed alcuni non... Leggere il seguito
Il 14 maggio 2013 da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Home Video: Rambo, recensione
Pubblicato da Roberto Gerilli Titolo originale: First Blood Nazione: USA Anno: 1982 Genere: Action Regia: Tedd Kothcheff Cast: Sylvester Stallone, Brian Dennehy... Leggere il seguito
Il 19 aprile 2013 da Alessandraz
CULTURA, LIBRI