Lettere tra Mahatma Gandhi e Leo Tolstoy VI

Creato il 12 settembre 2015 da Marvigar4

21-24, Court Chambers,

Johannesburg.

15 agosto 1910

M. K. Gandhi,

Procuratore.

Al Conte Leo Tolstoy.

Caro Signore,

Le sono molto obbligato per il suo incoraggiamento e per la lettera cordiale dello scorso 8 maggio. Apprezzo moltissimo il suo consenso generale del mio opuscolo, Indian Home Rule.

E se ha tempo, non vedo l’ora di conoscere la sua critica dettagliata dell’opera, che lei è stato così gentile di promettere nella sua lettera.

Mr. Kallenbach ha scritto per lei sulla fattoria Tolstoy. Mr. Kallenbach e io siamo amici da molti anni. Posso affermare che lui ha attraversato la maggior parte delle esperienze che lei ha descritto così graficamente nella sua opera Confessione[1]. Nessuno scritto ha toccato profondamente Mr. Kallenbach come i suoi, e, come stimolo per un ulteriore sforzo a vivere nel segno degli ideali da lei impugnati davanti al mondo, si è presa la libertà, dopo avermi consultato, di nominare la sua fattoria dopo di lei.

Del suo atto generoso nel concedere l’uso della fattoria per i resistenti passivi, i numeri dell’Indian Opinion che le accludo qui le daranno le informazioni complete.

Non avrei dovuto oberarla con questi dettagli, se non per il fatto di essersi interessato personalmente alla lotta della resistenza passiva che si svolge in Transvaal.

Resto,

Il suo servo fedele,

M. K. Gandhi.


[1] http://it.wikipedia.org/wiki/La_confessione_%28Lev_Tolstoj%29


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