Letto e Bloggato: L’origine del Peccato

Da Blackarcana @BlackArcana

Non siete ancora stanchi di tutte queste nuove interessanti letture? No, vero? Bene, perchè anche questa settimana eccoci a presentarvi un nuovo appuntamento con Letto e Bloggato. Questa volta abbiamo deciso di dedicare il nostro spazio a “L’origine del peccato” (Pagine: 288, Prezzo: 16,00 €  per la versione cartacea e 2.99 E per l’ebook), primo volume de “la trilogia del peccato“, scritto da Liliana Marchesi già autrice di “Harmattan“.

Sul libro:

Un Giardino paradisiaco abitato da esseri immortali, un albero magnifico tenuto in vita da una linfa misteriosa, e un frutto… che scatenerà il caos!
Angeline, 17 anni e capelli di uno strano colore tendente all’arancio, è sopravvissuta al terribile incendio in cui i genitori hanno perso la vita, e che l’ha privata della memoria del suo passato. Dopo essere stata per mesi in ospedale, al suo risveglio troverà Adam ad attenderla, il fratello maggiore. Insieme si trasferiranno nelle Highlands, per cercare di ricominciare una nuova vita riprendendo gli studi e creando delle nuove amicizie. Ben presto, però, il suo passato tornerà a tormentarla, insinuando nella sua mente dubbi, paure e sensi di colpa. A minacciare ulteriormente la tranquillità di Angeline sarà l’arrivo di Mael, l’affascinante leader di un gruppo di circensi, che attraverso delle visioni indotte le svelerà dei segreti inimmaginabili sul suo passato, costringendo Angeline a riconsiderare la propria esistenza.

La mia opinione:

Si può definire paradiso l’assoluta mancanza di sensazioni sia tattili che emotive? Un’infinita ripetizione dell’uguale, dove il bene diventa illusione concretizzata dal mero fatto che non è possibile concepire altro? Rielaborando creativamente il mito multi-religioso dell’Eden e spogliandolo di ogni apparente perfezione, Liliana Marchesi catapulta il lettore in un’avventura dove passato e presente si rincorrono così come le tante anime e i destini dei vari protagonisti. Descrivendo e non moraleggiando la natura umana, l’autrice mette in pagina il nucleo vivo di tutto quello che ci rende umani e imperfetti nel bene e nel male. Si palesa una certa infinita tenacia d’amore, un’ attaccamento a questa Terra “difettosa“ (il confine tra giusto e sbagliato è sempre così sottile e incerto) dove però i sensi e l’anima si appagano. Si può tornare in paradiso senza perdere la consapevolezza di cosa si è nel profondo? E’ proprio questo smarrimento nei confini dei desideri e dell’autodeterminazione che diventa ossatura di una storia antica e attuale al tempo stesso. Un’idea potente e innovativa, gestita forse con un eccesso di ingenuità nella trama, un po’ carente di grandi sorprese (a parte il finale che prelude a nuove avventure e rivelazioni), ma che rimane capace di ammaliare il lettore fino alla fine e di spingerlo a leggere altro di questa autrice.

E ora l’intervista con l’autrice:

Ciao Liliana grazie della tua disponibilità e benvenuta su Pane e Paradossi-Letto e Bloggato . Che ne dici di iniziare raccontandoci qualcosa di te, cosa ami fare, come ti sei avvicinata alla scrittura e qual è il suo ruolo nella tua vita?
Ciao e grazie a Voi per avermi accolta. Partiamo subito con le domande difficile eh? Se mi chiedi cosa amo fare non posso che risponderti “SCRIVERE”! Ma la mia vita non si limita alla scrittura ovviamente, al primo posto nelle cose che amo fare c’è “l’essere MAMMA e MOGLIE”. Anche se spesso sono costretta a rubare loro del tempo per ultimare un romanzo, o per gestire l’infinità di cose che girano intorno ad un libro una volta pubblicato (pubblicità, recensioni, iniziative, sito internet, pubblicità, pubblicità e ancora pubblicità), mio figlio e mio marito sono e saranno sempre il motivo che mi tiene al mondo. Senza di loro sono certa che avrei trovato un modo per entrare fisicamente nel mio mondo immaginario e restarci.
Non so dirti di preciso in quale momento della mia vita mi sia avvicinata alla scrittura. E’ più probabile che la scrittura si sia avvicinata a me quando sono venuta alla luce, mi abbia guardato e abbia detto:”Credo che mi nasconderò qui dentro per un po’”. Sono passati quasi trent’anni e non è cambiato nulla, la scrittura è ancora lì dentro di me, però adesso so che c’è.
Quale ruolo ha nella mia vita? Non quello che vorrei. Ma a tal proposito ci sto lavorando su parecchio.

Come nasce “L’origine del peccato”? Qual è stato l’input, la situazione o il personaggio che ha dato il via alla creazione del romanzo e all’idea della trilogia fantasy che ne deriverà?
A dire il vero, le storie che scrivono si accendono nella mia testa come lampadine. Un attimo prima non ci sono, e l’attimo dopo eccole lì, fatte e finite per essere scritte. Nel caso della Trilogia però si è trattato di una lampadina a risparmio energetico… si è accesa piano piano, illuminando la stanza poco alla volta, e regalandomi il gusto di scoprire cosa si nascondesse negli angoli bui. A guidarmi inizialmente è stata la protagonista, ma poi le relazione instaurate con gli altri personaggi e gli intrecci sempre più imprevedibili che caratterizzano la storia mi hanno letteralmente trascinata!

Com’è stato scrivere “L’origine del peccato”? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?
Scrivere “L’origine del peccato” è stato meraviglioso. Mi ha dato modo di lasciarmi andare, cosa che non avevo fatto con il mio primo romanzo “Harmattan” dove l’inesperienza aveva fatto sì che m’incamminassi lungo questo percorso in punta di piedi. “L’origine del peccato” mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha mostrato che dentro di me avevo molto da dare, più di quanto pensassi.
In una storia non bisogna mai sottovalutare nulla. Ogni emozione, luogo o avvenimento ha la sua importanza. I miei romanzi girano intorno ad una storia d’amore, ma non vi è solo quella. Ci deve essere il giusto equilibrio fra i diversi, e tutti essenziali, elementi. Amore, dolore, odio, sofferenza, gioia, umorismo, azione, disperazione, speranza, amicizia, crescita, rinascita. Un po’ come nella vita reale.

Adam, Angeline e Mael: tre anime unite da un (sorprendente) passato in comune e da un incerto futuro. Il loro si prospetta come un lungo cammino irto di ostacoli e dolore e, spero, perdono. Cosa vorresti che i lettori imparassero o conservassero nel cuore del percorso che hai tracciato per loro?
Esatto, questi tre protagonisti hanno davanti a loro un cammino difficile e pieno di insidie (te ne renderai conto ancor di più leggendo il sequel) e il messaggio che vorrei arrivasse ai lettori è che bisogna lottare per ciò in cui si crede e difendere a spada tratta (per modo di dire mi raccomando) ciò che amiamo. Trovate il vostro scopo nella vita e inseguite i vostri sogni, perché se anche non riuscirete a raggiungerli almeno avrete vissuto facendo qualcosa di buono.

Hai scelto di auto-pubblicare “L’origine del peccato” in formato digitale tramite Amazon. Ci vuoi raccontare i motivi di questa tua decisione? È stato tutto come ti aspettavi? Lo consiglieresti anche ad altri giovani autori? Com’è il mondo dell’editoria visto con gli occhi di una giovane autrice?
Quando terminai la stesura di Harmattan non sapevo nulla di come girassero le cose nel mondo dell’editoria. Non che adesso lo sappia, ma posso dire di aver appreso qualcosina in più. Dopo aver inviato il manoscritto ad alcune CE, non avendo fatto un’accurata selezione (all’epoca non sapevo della distinzione fra CE a pagamento e FREE) mi sono ritrovata a fare i conti con contratti non troppo limpidi (o anche detti specchietti per le allodole) che mi sono guardata bene dall’accettare, decidendo di auto pubblicarmi. Infatti la Trilogia del Peccato non hai mai visto nemmeno l’ombra di una CE, è finita dritta in auto pubblicazione.
Ho scelto di auto pubblicarmi perché credo in quello che scrivo. L’auto pubblicazione a molti può sembrare la via più semplice, o il piano di emergenza dopo il rifiuto delle Case Editrici. Non è assolutamente così! Auto pubblicarsi significa prendersi carico di tutto. Dall’editing alla preparazione dei file per l’impaginazione cartacea, la conversione nei vari formati per la pubblicazione digitale, dal montaggio dei video promozionali alla continua (ed estenuante a volte) campagna pubblicitaria, dalla creazione del sito internet al suo stesso mantenimento e aggiornamento. Insomma, vi posso assicurare che non è affatto la via più semplice, anzi, l’auto pubblicazione purtroppo è un’arma a doppio taglio. Ti permette di far arrivare le tue storie e i tuoi personaggi ai lettori, ma molti di loro non riescono a vedere l’impegno che hai messo nella realizzazione del romanzo, e il potenziale che in esso potrebbe essere racchiuso. E non lo vedono perché davanti agli occhi hanno questa enorme etichetta accecante sulla quale c’è scritto “AUTO PUBBLICATA”.
Malgrado tutto ciò però, rifarei tutto da capo. Sono felice di essermi auto pubblicata e invito chiunque a farlo. Sappiate però che non è una strada semplice, perciò armatevi di pazienza, determinazione e preparatevi a fare sacrifici e versare lacrime (anche di gioia).

Hai un sogno nel tuo cassetto di autrice? C’è un genere, una forma letteraria, con i quali vorresti cimentarti e che non hai ancora affrontato?
Nella vita si sa, non c’è mai nulla di certo, però non credo che abbandonerò il genere. Mi piace troppo!
Mentre per quanto riguarda il sogno nel cassetto, bè, poter fare della mia passione il mio lavoro principale. In questo modo avrei molto più tempo da dedicare alla scrittura.

Hai delle tecniche narrative, dei trucchi, dei riti o luoghi che ti conciliano meglio il processo creativo a cui non riesci a rinunciare quando scrivi? Insomma, come ti rapporti alla pagina bianca?
Scrivere mi viene molto naturale. Per me è come respirare. Non faccio altro che riportare su carta ciò che avviene nella mia mente. Nessun trucco, nessun rito, solo io e il mio portatile… o un foglio di carta.

Da dove parte la tua storia di lettrice? Quali generi letterari ti affascinano? I primi tre libri della tua biblioteca ideale? La mia storia di lettrice è breve, perché cominciata tardi. C’è voluta la saga di Twilight per farmi capire quale fosse il genere in grado di tenermi con gli occhi inchiodati alle pagine. E proprio perché amo il Paranormal romance, YA, o come caspita si chiama… nella mia libreria non potranno mai mancare i libri di Becca Fitzpatrick (L’angelo caduto), Lauren Kate (Fallen) e Cassandra Clare (Shadowhunters).

So che è già uscito il sequel della “L’origine del peccato” e che si intitola “L’innocenza del peccato”. Ce ne vuoi parlare? Altri progetti di cui vuoi darci qualche anticipazione? “L’innocenza del peccato” è il capitolo centrale della Trilogia, ma non è un libro di passaggio, anzi. Se il primo volume è stato in grado di farsi apprezzare, il secondo lo saprà fare ancora meglio, trascinandovi ancor più in profondità alla disperata ricerca della verità.
Al momento, dopo essermi adoperata per far sì che la trilogia fosse disponibile in formato ebook per qualsiasi tipo di lettore, mi sto occupando del capitolo finale della Trilogia “L’ultimo respiro per la redenzione”, del quale pubblicherò i primi 5 capitoli in anteprima sul mio sito a Maggio, insieme al Booktrailer.
Anzi, ne approfitto per invitare tutti coloro che avessero già avuto modo di apprezzare questa trilogia di partecipare all’iniziativa “Pioggia di Pensieri” che vedrà pubblicati proprio i vostri pensieri all’interno del capitolo finale! Per sapere ogni dettaglio andate sul mio sito.
Mentre per quanto riguarda i miei progetti futuri… ci sono già un paio di romanzi in cantiere con le cover già pronte, e molti altri all’orizzonte. Ma per il momento non dico altro.

Vi ringrazio ancora per avermi ospitato, è stata una piacevole chiacchierata!
A presto!

E anche per questa settimana è tutto ^__^
Ringraziando ancora una volta tutti gli autori e gli editori che continuano a mandarci le loro opere e voi instancabili lettori che ci seguite fedelmente, auguro a tutti una Buona Lettura e, mi raccomando, non perdete il prossimo appuntamento con Letto e Bloggato!


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