Lettrici V/S Traduzioni

Creato il 08 ottobre 2012 da Junerossblog



Tra me e Ross, qualche mese, fa intercorse questa conversazione:
Lullibi: Ross sono sofferente, fortemente sofferente …Ross: Cosa ti fa male Lullaby?Lullibi:A parte il fegato quando storpi il mio nick? Ecco… ti dirò, ultimamente leggo dei libri di autrici straniere, non ti faccio i nomi, perché non credo che c’entrino in assoluto, e non riesco a godermi la storia a causa di errori e dell’uso di termini sbagliati nella traduzione. Mi urtano i nervi!Ross: Mamma mia, come sei esigente, niente meno ricerchi il complemento oggetto in un secolo dove si parla con il T9?Lullibi: Sì sono esigente. Ho una grande passione: leggere. Dedico ad essa gran parte del mio tempo e dei miei soldini. Vorrei che ciò che leggo fosse scritto per bene. Sui gusti possiamo discutere, prenderci in giro sul blog, fare battute per le stranezze della storia, ma su un punto non transigo: la correttezza della traduzione e l'uso del buon Italiano (e non parlo dell'uso sessuale di un nostro connazionale!). E poi non ci devono venire a dire che siamo cattive e che facciamo soloMalelingue... se la cercano, ecco!

La conversazione finì lì, ma in questi giorni, su Facebook (ormai salotto letterario tra molte di noi) è riesplosa l’annosa questione:
"Quanto valiamo noi lettrici per le Case Editrici?Costa troppo un buon traduttore?"
Ah... un'altra cosa... noi lettrici attive sul web, che scriviamo sui blog, che ci scambiamo pareri e a volte addirittura litighiamo su opinioni diverse, siamo forse meno importanti di quelle mute? Sì, quelle che leggono e non parlano o non mandano mail di richiesta di chiarimenti o di protesta.Ci sono ottimi blog, che fanno conoscere libri e autrici a chi, come me, ama il Romance e vuole sapere cosa comprare prima di andare all'edicola o in libreria.Siamo in tante ad essere appassionate e a scrivere sinceramente, a volte con toni troppo infuocati, lo ammetto, le nostre rimostranze. Lo facciamo perché vogliamo il meglio, non certo per denigrare o fare pubblicità ad una casa editrice.Insomma, io un libro lo pago, posso dire il mio parere se noto degli errori o delle mancanze?
 E' possibile avere un dialogo sincero e rispettoso con gli editori? Oppure e' obbligatoria l'adulazione e il sottostare alle loro imposizioni?
Ormai esistono diverse case editrici che pubblicano Romance in tutti i suoi generi: storico, paranormal, urban fantasy, suspence. Sulla scia della moda momentanea.

Visto che esiste la concorrenza, non sarebbe logico che le case editrici, ascoltassero le lettrici e portassero loro rispetto, rispondendo con sincerità e coerenza alle loro domande?In fondo, siamo noi che acquistiamo il loro prodotto,e se scendessimo in sciopero?Se, compatte,ci venisse l'idea di chiudere i borsellini o di spendere i nostri soldi in altri divertimenti?Wow, ho una mezza idea di farlo! E visto che leggo tanto, ma tanto, avrei pure una bella cifra da investire in... sì so già cosa potrei fare... quasi quasi...
Lullibi


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