Lettura 2.0: i pro e i contro

Creato il 03 dicembre 2012 da Mcnab75

Al momento ho qualcosa come trenta romanzi, per fortuna nessuno di lunghezza spropositata, che attendono di essere letti. Se ne stanno lì, tranquilli in letargo nella pancia del mio Kindle. Si tratta in gran parte di materiale in inglese. No, non è spocchia, è che sullo store americano c’è una varietà di scelta che gli scrittori italiani ancora si sognano. Alcuni romanzi, diciamo un buon 30%, sono autoproduzioni.
C’è da dire che il livello delle medesime è aumentato molto, da un paio di anni a questa parte. Se si sorvola su qualche inevitabile refuso, le autoproduzioni sanno spesso sorprendere, stupire. Certo, occorre farsi l’occhio per trovare le perle nel letame. Io, modestamente, l’occhio ce l’ho già da un po’. Qualche cantonata la prendo ancora, ma in genere ci azzecco.
Altro dato statistico: parte di queste novel in attesa di essere lette sono/erano disponibili per il download gratuito. Non che per me faccia molta differenza, visto che acquisto regolarmente tutti gli ebook che mi interessano.
Il punto però è un altro: quando avrò mai il tempo per leggere tutto questo ben di Dio?

Forse mai.
Lavorare, gestite il blog, scrivere, fare un minimo di vita sociale. Al netto di tutto ciò rimane il tempo da dedicare alla lettura. Che per me è sempre stato tanto.
Fin da ragazzino leggevo in ogni circostanza: a casa, nel pomeriggio dopo aver fatto i compiti, in vacanza, al mare, in macchina, in treno. Avevo sempre con me un libro. Ne compravo molti, partendo dalle mance dei nonni. Quando ancora non frequentavo Milano mi accontentavo delle librerie della zona, qui nell’hinterland, dove a volte i volumi dovevi prenotarli e aspettarli per settimane.

Il passaggio al digitale è stato rivoluzionario, per me. Libri acquistati con un click e disponibili immediatamente. Un’intero catalogo disponibile in un aggeggio, l’eReader, che sta comodamente nella tasca di un qualsiasi giubbino. La possibilità di accedere a libri in lingua inglese nell’immediato, senza attendere improbabili corrieri espresso o – Dio ce ne scampi – le Poste Italiane.
Avessi diciotto anni e non trentasei, leggerei un romanzo al giorno. Il tempo libero di allora purtroppo non me lo ridarà nessuno.
Al momento riesco a leggere in determinanti momenti della giornata: in treno (due volte al giorno), recandomi e tornando dal lavoro. La sera, prima di addormentarmi. La domenica pomeriggio.
Non molto, anche se per fortuna leggo velocemente.

Leggere: una prova di sopravvivenza urbana.

Poi c’è chi dice che questo moltiplicarsi esponenziale dell’offerta di libri (cartacei o digitali) è il Male, quello con la emme maiuscola.
E’ un’affermazione che condivido solo in uno specifico punto, ossia il seguente: c’è una crescente distrazione tra chi cerca libri, specialmente ebook. Tutti vogliono tutto, subito e possibilmente gratis. C’è una gran voglia di fagocitare, di accaparrarsi quanta più roba possibile, magari per poi tenerla nell’hard disk, ignorata e dimenticata.
Discorso che vale anche per la musica e per i film. Si tende a scaricare l’impossibile, mp3, film, video, senza poi avere il tempo di usufruirne. Proprio il discorso della gratuità assoluta e totale sminuisce il valore di ciò che acquisiamo. Prendiamo (scarichiamo) tutto per comodità e avidità, magari anche quando non c’interessa.

Detto ciò, io non tornerei mai indietro.
Forse non leggerò mai tutto quello che ho nel mio Kindle, ma intanto la mia scelta è cento volte più ampia rispetto a qualche anno fa.
Risparmio molti, moltissimi soldi. Pago in media 3 euro a ebook, contro i 20 euro di un rilegato italiano e i 10 di un paperback.
Ho la facoltà di saltare da un libro all’altro con un semplice tasto, senza portarmi dietro volumi pesanti, ingombranti.
Posso abbandonare la lettura di un libro che non mi piace, senza provare quella spiacevole sensazione di aver buttato via 10 o 20 euro.
L’unica cosa che mi manca è proprio il tempo per godermi tutto ciò. Ma, considerando i vantaggi e gli svantaggi, direi che la mia vita da lettore è sensibilmente migliorata.

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