LE NOTTI BIANCHE
...IL TEMPO...TEMA CHE OGNUNO DI NOI DEL GDL HA LIBERAMENTE INTERPRETATO -
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PIETROBURGO - NOTTI BIANCHE
Pietroburgo per la sua latitudine è interessata dal fenomeno delle notti boreali, "bianche", tra fine maggio e fine giugno: la luce è ininterrotta dall'alba alle dieci di sera.
E' il Romanzo giovanile di Fedor Dostoevskij pubblicato nel 1848. Il titolo dell’opera si rifà al periodo dell’anno noto col nome “notti bianche” in cui in Russia e a S. Pietroburgo il sole tramonta dopo le 22. Proprio durante queste notti bianche il protagonista, di cui non viene mai fatto il nome, nel suo vagabondare sul lungo fiume incontra la giovane Nasten’ka (vezzeggiativo di Nastja, diminutivo di Anastasija), che gli fa conoscere l’ebbrezza dell’innamoramento. Dunque IL TEMPO ...l’opera è divisa in cinque parti: notte prima, notte seconda, storia di Nasten’ka - considerata come una parte della precedente-, notte terza e notte quarta. Questa suddivisione scandisce il tempo della narrazione.Durante la prima notte avviene l’incontro casuale tra i due protagonisti che decidono di rivedersi la notte successiva per chiacchierare...
Le ha inoltre detto che al suo ritorno, se lei lo avesse ancora amato, lui l’avrebbe sposata. Ma nelle prime due notti DEL ROMANZO - SVOLGIMENTO DEL TEMPO - l’uomo non si è fatto vedere, allora la ragazza dà al protagonista una lettera da fargli recapitare, aspettandosi che il suo amato prima o poi arrivi all’appuntamento. Ma lui non arriva, e lei cade nello sconforto
E durante l’ultima notte, mentre i due iniziano a fare progetti, a pensare a come potrebbe essere una loro storia d’amore, mentre vanno a braccetto, lei improvvisamente s’irrigidisce: il suo amato è giunto all’appuntamento.
"Dio mio! Un intero attimo di beatitudine! Ed è forse poco seppure nell’intera vita di un uomo?"
Sta bene tenerlo a mente — nonostante l’aura che in questo breve romanzo - racconto si percepisce -, non è da leggersi tanto per trascorrere qualche ora; impossibile tenersi al di fuori della storia; ci si sta dentro, ci si vive, si passeggia per i vicoli luminescenti delle notti di maggio con il protagonista/sognatore, ci si trasforma nel tempo — grazie alla forma carica di pathos— in sognatori.
Quattro i passaggi principali: la questione del tempo, della natura/sogno, quella della solitudine, il tema dell’amore.
Tutti gli avvenimenti avvengono IN UN TEMPO PRECEDENTE alla narrazione, tutto viene presentato, dall’autore, in modo tale da far coincidere la storia che sta per verificarsi ai fatti svoltisi in precedenza.
E la visione preliminare di tale intreccio narrativo consente al lettore di tenere in mano un filo conduttore, un tema temporale, per tentare di penetrare in una realtà che si presenta, per di più, nella forma del romanzo.
In effetti, la tematica del tempo assume un’importanza peculiare. Se si tiene presente la parabola del romanzo non è difficile scorgere quanto tutta la storia dipenda e si costituisca in virtù del tempo. Ogni notte possiede una propria autonomia; ogni notte vede compiersi il progressivo e graduale avvicinamento tra i due protagonisti. È il Tempo, dunque, che rende questo racconto una storia e lo fa simile alla vita. Se il tempo non fosse stato presente non si sarebbe parlato di notti, di attese e di eventi, ma ogni circostanza avrebbe avuto il placido e statico carattere dell’eternità.
Io lo amo; ma questo passerà, questo deve passare, non può fare a meno di passare; sta già passando, lo sento…
Nelle notti bianche, dunque, tutto rimanda alla tematica della temporalità, nonostante l’apparente magia presente nel racconto, a ben vedere, la storia, gli eventi sono carichi di realtà; la storia assume il carattere della vita proprio quando si consuma nella vicenda del tempo. La conclusione stessa è un magnifico esempio di quanto la vita e la dimensione del tempo siano presenti in questo romanzo.
QUI UN PERCORSO LETTERARIO - CRITICO MOLTO INTERESSANTE