Il 19 ottobre di dieci anni fa, a soli 55 anni, se ne andava per un infarto Greg Shaw. Figura da gigante nell’ambito musicale Usa, Shaw è stato editore, manager, discografico ma soprattutto animatore ed ispiratore indiscusso della scena underground. A ricordarlo su Eldorado è Luca Re, cantante ed anima, con Diego Mese, dei Sick Rose, la band italiana che da trenta anni è riferimento obbligatorio per il fenomeno garage.
Credo di aver cominciato a leggere di Greg Shaw nei primi anni ottanta sulla rivista Rockerilla. La sua nuova etichetta discografica, la Voxx Records, cominciava a stampare dischi di band americane totalmente dedite al sixties sound e credo che il nostro Claudio Sorge decise con la sua Electric Eye di copiarne in toto il progetto. Non avrei mai pensato che un paio di anni dopo anche la mia band avrebbe pubblicato un brano proprio su una raccolta Voxx!
Venni però a conoscenza di tutto quello che Greg aveva fatto in precedenza e della sua enorme influenza sul giornalismo musicale soltanto in seguito. All’epoca era per me semplicemente il proprietario dell’etichetta più interessante a livello underground. Ma per chi non ha mai sentito parlare di questo personaggio, cerchiamo di capire meglio chi è stato Greg Shaw.
Intorno al 1966, in piena esplosione beat, Greg Shaw comincia le sue pubblicazioni a San Francisco come critico musicale sulla rivista di cui è anche editore la Mojo-Navigator Rock & Roll News. Pochi anni più tardi lancerà la sua nuova idea di network underground con Bomp!, sigla che rappresenta contemporaneamente una rivista, un negozio di dischi e un’etichetta discografica. Quello che inaugura è una sorta di “fai da te” che negli Stati Uniti, ma non solo, getterà i primi semi pronti ad esplodere con le migliaia di etichette indipendenti punk e new wave. A partire dagli anni 60, Shaw per quattro decadi successive sarà una figura fondamentale per la carriera di numerosi musicisti e giornalisti.
Bomp! viene giustamente considerata l’inizio di quel proliferare di etichette indipendenti che sicuramente ha rivoluzionato lo sviluppo di un certo rock negli ultimi 40 anni. Ma Bomp! Non fu solo questo, la rivista ispirò e continua ad ispirare tutte le fanzine (e oggi dopo la rivoluzione digitale anche i blog) che si occupano di rock a livello indipendente e maniera seria e critica.
Benché la cultura musicale di Greg spaziasse dal rockabilly al blues, dal R&B al doo-wop, fu sicuramente lui a creare quell’aura di leggenda intorno al garage rock anni ’60, che ancora oggi attira migliaia di fan in tutto il mondo. Fu sicuramente Greg Shaw, che con le sue pubblicazioni e con la riscoperta di oscurissime band garage punk anni ’60 fece nascere il fenomeno delle antologie Nuggets/Pebbles che recuperavano proprio questo tipo di sonorità. E fu proprio attraverso questa riscoperta che si svilupparono in pieni anni ’70 fenomeni come la rivoluzione punk/new wave e negli anni ’80 il cosiddetto garage-rock revival.
In buona sostanza Bomp! Ispirò e aiutò lo svilupparsi di una scena a livello internazionale di rock indipendente ed alternativo. La rivista fù tra le prime a parlare di Ramones e dell’ intera scena di NY nei primi ’70. Allo stesso modo trattò della scena indipendente di L.A. e del movimento punk in UK.
Sicuramente gli ottimi gusti musicali, la sua cultura enciclopedica uniti ad uno zelo quasi missionario, fecero di Greg Shaw un agitatore culturale che aiutò e stimolò la carriera di molte band e artisti tra cui vorrei ricordare i Flamin’ Groovies e Iggy Pop. Il suo stile giornalistico poi, molto chiaro e colloquiale, fece nascere in molti la passione e l’ entusiasmo nei confronti della musica che amava. Se n’è andato ormai da 10 anni, ma la sua presenza nel rock indipendente è indelebile e la sua Bomp! grazie all’ opera della moglie Suzy continua a pubblicare dischi sempre interessantissimi.