Ovvero c’è sempre un motivo se una è bionda.
Ieri, serata nana free e marito free. Che, grazie a dio, non è piu una cosa così eccezionale da essere degna di nota ma tant’è. Lei è debitamente parcheggiata dai nonni, lui disperso in qualche piazza a suonare e io mi organizzo di conseguenza.
Ci stà, sta cosa delle letture clandestine, che in pratica, tu sei fuori nel giardino del teatro e degli attori leggono e interpretano alcuni brani di narrativa e letteratura. Sarebbe una palla detto così, perché una, in piena estate tutto farebbe tranne che andare a sentire tre psicopatici che leggono dei fogli A4 fotocopiati. Però il trucco c’è e fa la sua porca figura. Perché Il giardino è tutto bello addobbato e rivisitato in chiave estiva con ombrelloni, sdraio, furgoncini ape e persino una barca a completare l’ambientazione. E tutto intorno al palco, tanti tavolini a metà tra caffè Chantal e osteria di periferia. In pratica tu ti siedi e tra un bicchiere di vino, una bruschetta e altri figer food ti godi lo spettacolo. Ieri andava in scena, Vecchio, porco e Bukowski.
I tavoli sono quasi tutti da quattro, così io e la Cru, veniamo accoppiate a due tipe sconosciute, anzi semi sconosciute, perché poi dopo viene fuori che una delle due ha frequentato la stessa accademia di belle arti della Cru. Ste due tizie di primo acchito non ispirino molto, una è bionda bionda bionda dall’atteggiamento frou fruo e appena apre bocca percepisco che il suo quoziente intellettivo non supera quello di un criceto. L’altra è semi roscia, con un collare di cuoio marrone al collo dal quale pendono catenelle di bronzo e pietre, una roba talmente kitsch che più kitch non si può. Lo spettacolo inizia e noi buttiamo giù il primo bicchiere di vino, sulla tavola oltre ai piatti personali ci sono varie ciotoline con delle salse con cui accompagnare il cibo. La bionda afferra una ciotolina e comincia a “condire” la sua insalata di pollo. “cos’è?” le chiedo “dev’essere un misto di spezie” dice lei “sale, pepe, origano”.Desisto e comincio a mangiare. Ho quasi finito quando la bionda, dopo averci asfissiato per tre quarti di spettacolo sulle sue disavventure amorose, mi passa la ciotolina di prima e mi fa “tieni assaggiala, è buona, è un po’ sabbiosa ma buona!”. Prendo sta ciotolina è comincio ad analizzarla. Non profuma di niente, è grigiastra, niente dentro assomiglia anche solo vagamente all'origano e ha una consistenza proprio granulosa. Non mi ispira per niente, la bionda intercetta la mia ritrosia e scocca “è un gusto nuovo, mi piacciono i sapori un po’ etnici a te no?” in quell’istante mentre uno degli attori racconta al compare “l’esperienza mormorabile di chiavarsi una figa morta” il mio sguardo si posa sul tavolo accanto. ODDIO NO. ODDIO NO. ODDIO NO. Poi guardo il piatto della bionda che s'è spazzolata tutto e quello della sua amica che mangiava di gusto l’insalata super infarcita di “spezie”. ODDIO NO. ODDIO NO. Guardo la Cru e comincio a ridere a crepapelle, non riesco piu a fermarmi, anche gli attori sul palco, ridono sguaiati.
Le fantastiche spezie etniche tanto apprezzate dalla biondissima con il criceto nel cervello e dalla sua amica collarizzara a mo’ di cane altro non era, che la sabbia per spegnere le sigarette. Ok, appena l’hanno capito una s’è chiusa nel cesso e non è più tornata, l’altra ha cominciato a pulirsi la lingua con il tovagliolo e bere litri d’acqua e pensare che diceva anche che era buonissimo, evidentemente anche il criceto nel suo cervello doveva avere qualche problemino. Poi dici che quello sulle bionde non è solo un luogo comune!
Song: Giuni Russo - Un estate al mare