"La Caccia alle Palombe in Umbria. Memoria e cultura di una tradizione " di Vladimiro P. Palmieri con la grafica di Paolo Biagini, editore Editrice La Rocca. Il libro ho avuto occasione di visionarlo presso la Biblioteca Leoni di Todi. Esso è organizzato in quattro capitoli che illustrano gli aspetti storici, tradizionali, naturalistici e culturali di una pratica di caccia particolare: la caccia alle palombe, che ha la sua origine proprio in Umbria, la regione dove sono nata.Particolare è la trattazione delle origini di questa antica forma di caccia 1600) che ripercorre attraverso la letteratura venatoria e i documenti storici, la nascita e l’evoluzione di una tecnica affascinante con metodica attenzione ai territori intorno ad Amelia e Perugia.
ALTRA pubblicazione di rilievo sullo stesso argomento è "Fra querce e palombe - Colombaccio, colombella e loro cacce" di Giuseppe Mazzotti, un libro che porta l'interesse verso un’arte sempre in bilico fra poesia e tecnica, fra l’oggi e la nostalgia. La sua prosa è anche un inno alla «divinità arborea» tra il cuore del bosco e il rosso dei tramonti.
Ultimamente sono andata in Archivio per cercare notrzie sul cibo tradizionale umbro e che veniva cuninato nella famiglia dei miei nonni. Mi sono imbattuta anche su notizie relative al modo di cucinare il piatto tradizionale di Todi, la Palomba alla Ghiotta, il simbolo della città, soprattutto nel periodo tra ottobre e novembre quando vi è il "passo" di questi tipici colombidi (dall’Islanda al Marocco, dal Portogallo al Mar Nero, trasitano sulle regioni centrali italiane)In documenti molto datati ci si richiama a legislazione sulla caccia particolarmente attenta, soprattutto in periodi di grande diffusa. E addirittura vi è un determinazione settecentesca fatta all'unanimità per ripetere "l'inveterata osservanza" della tradizione riguardo la distanza tra gli appostamenti per cacciare le Palombe (piccioni), quelli che tutti chiamano posta delle delle Palombe