Letture gabbiane: da ridere, ma non solo

Da Gabbianoj

Ho latitato un po’, ultimamente, ma sapete, è estate, e con le spiagge gremite, è compito di noi gabbiani allietare i bagnanti con le nostre evoluzioni!
Magari!
Be’, stendendo un velo (pietoso? no, è troppo, facciamo un velo e basta ), vi dico invece che sono in grande fermento riorganizzativo, ma in particolare sono nel momento libri, per la precisione “acquisto libri“.
Perché recentemente Amazon.it ha comunicato che fino a fine agosto avrebbe fatto il 40% di sconto, e allora ho deciso di sfruttare l’occasione.

Per inciso, Amazon ha deciso tale mossa (alzando gli sconti già sostanziosi che fa normalmente) perché dal primo settembre entrerà in vigore una legge che limita gli sconti che un venditore può applicare. Da consumatore mi sembra che tale legge mi danneggi,  ammetto però che i grandi gruppi possono letteralmente schiacciare le piccole librerie online o reali. Tuttavia, l’entrata di Amazon sul mercato italiano, con le sue spedizioni gratuite per ordini superiori ai 19 euro, ha fatto sì che anche altri concorrenti, come lafeltrinelli.it o ibs.it, si spingessero verso qualcosa di analogo (non ricordo ma non mi pare lo facessero, prima). Quindi in generale la concorrenza funziona nel migliorare il  mercato, e mi chiedo di nuovo  se leggi come quella che ho citato siano giuste: in assenza di esse, i concorrenti di Amazon – che non riescono ad applicare sconti come i suoi – sarebbero magari spinti a migliorare ulteriormente la qualità dei loro siti e del loro servizio? Non so.

Osservando la lista dei libri ordinati, mi sono messo a ridere, perché mi è risultato stridente il contrasto tra questi due titoli:

Sono libri molto diversi, ma in effetti non  è impossibile che ci si possa interessare ad entrambi i generi.

 
Riguardo il primo, per  questa estate volevo qualcosa di leggero, e tempo fa lo avevo adocchiato in un punto LaFeltrinelli, nella sezione “letteratura rosa” (dove ogni tanto mi aggiro, travestito con un parrucca bionda per non dare nell’occhio).
Mi aveva incuriosito il titolo, ma mi aveva incuriosito ancora di più la citazione delle scarpe da taxi nella prima pagina del libro. Ho deciso quindi di comprarlo.
Come si può capire, narra la storia di una giovane donna amante della moda, dei cocktail e, ovviamente, delle scarpe tacco 12.
Il primo libro di questo genere (e anche l’ultimo, a dire il vero) che ho acquistato in passato è stato Il diario di Bridget Jones, e quello l’avevo trovato veramente divertente.
Con questo non è la stessa cosa. Non so, sono a pagina 62, e mi aspettavo una lettura frizzante, e invece lo trovo simpatico ma lento e non particolarmente originale. Vediamo, mi è sembrato cogliere dei miglioramenti, ora che c’è un primo “colpa di scena”.

Per l’altro libro, non so dirvi nulla perché poi ho deciso di inserirlo nel prossimo ordine che mi accingo a inviare. Credo comunque che la lettura di Se questo è un uomo, testimonianza di Primo Levi sulle atrocità commesse nei Lager e riflessione sulla dignità umana, sia davvero obbligata per tutti.

Al posto suo, ho deciso che era più urgente leggere Detto, fatto! L’arte dell’efficienza, di David Allen.
In questo libro Allen spiega la sua metodologia Getting things done per gestire al meglio tutti i nostri impegni, mostrando come liberare la mente da tutti i pensieri che spesso continuano a girarci in testa.
Avendo letto circa un centinaio di pagine del libro, trovo che alcune siano un po’ ridondanti, nel senso che molte delle pagine iniziali sono una specie di mega-introduzione, tuttavia poi si procede con il metodo vero e proprio, che credo potrà chiarirmi le idee su come sistemare qualche cassetto dal contenuto ormai ignoto, o fogli ammucchiati e lasciati lì “in attesa”.
Credo di aver già riflettuto su vari punti di cui lui parla. Mi colpiva infatti come spiegasse che prima di metterci all’opera sia opportuno capire il nostro obiettivo, come scrissi ne La strada da prendere.

C’è da notare come questo libro sottolinei l’importanza di avere la mente libera per dare il meglio di noi, come faceva, in un certo senso, Opening Up di Pennebaker, che suggeriva di chiarire e rendere esterni i nostri pensieri (questa volta quelli legati alle emozioni), per vivere meglio.

Il prossimo ordine, che invierò a breve, consisterà in:

Accidental genius, di Mark Levy, è un libro sulla creatività, come dice il titolo. E leggendone qualche riassunto o schema, mi colpiva come venga messa in risalto l’importanza di generare molte idee per farne venire sempre di nuove e migliori.
Ecco, io questo aspetto credo di averlo sottovalutato, in passato. Credo di aver spesso puntato direttamente all’idea “migliore”, ma non è così che funziona il cervello. Ed è la stessa cosa che ho letto altrove, sullo scrivere: aspettare l’ispirazione per scrivere non è così necessario come si crede; infatti, iniziando a scrivere, anche solo “non so cosa scrivere”, si attivano delle aree che faranno nascere l’ispirazione che attendevamo.

Facebook. La Storia: ho visto il film  The Social Network, e posso dirvi che mi ha ispirato moltissimo. Probabilmente voi potreste trovarlo poco interessante, ma io mi sono rivisto in Zuckerberg che crea il sito, lo mette online, guarda gli utenti usarlo… perché ho fatto qualcosa di simile, cioè in un certo senso la stessa cosa, ma ovviamente non a quei livelli, né con quel tipo di sito. Ecco,  mi è arrivata un’energia, e anche se il libro non sarà romanzato come il film, mi è venuta voglia di conoscere i dettagli, di capire come un’idea possa avere un successo così grande.

Data la mia curiosità, non so se è bene avere tutti questi libri nuovi in casa, perché rischio di iniziarli tutti insieme .
Ma sarò disciplinato, lo prometto.



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