Letture: La fine dell'Umanita', di Nicholas Agar

Da Estropico
Nessuno puo' accusare Nicholas Agar di essere un   bioconservatore o un neoluddista. Il sottotitolo del suo Liberal Eugenics, pubblicato nel 2004, e' "in difesa del potenziamento umano". Eppure, il sottotitolo del suo Humanity's End, pubblicato nel 2010, e' "perche' dovremmo respingere il potenziamento radicale". Cos'e' successo nei sei anni trascorsi fra la pubblicazione dei due libri?
Humanity's End e' strutturato in quattro parti, ognuna incentrata intorno ad un transumanista di fama internazionale e assunto a simbolo di uno degli aspetti del futuro postumano potenzialmente all'orizzonte: Ray Kurzweil ("the technologist"), Aubrey de Grey ("the therapist"), Nick Bostrom ("il filosofo") e James Hughes ("il sociologo"). In esso l'autore si sforza di presentarsi come un moderato nel dibattito sul potenziamento umano: favorevole al potenziamento, generalmente parlando, ma contrario alle sue forme piu' radicali. Agar sostiene il ragionevolissimo punto di vista che "alcune forme di potenziamento umano dovrebbero essere sostenute, mentre molte altre dovrebbero essere respinte". D'accordo, ma tutto sta nel decidere dove sia lo spartiacque... L'autore lo situa fra le forme di potenziamento che conferiscono un limitato incremento delle capacita' umane e quelle che invece conferiscono un incremento che le surclassa.
Vedi anche:
  • un articolo pubblicato sul Journal of Evolution and Technology il novembre scorso, Agar riassume "un paio delle tesi principali" contenute nel suo libro
  • una recensione (critica) di Humanity's End, su JET: Nicholas Agar's Humanity's End, by Jamie Bronstein

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