Lezione di prova, OK… ma con buon senso!

Creato il 06 gennaio 2014 da Annab

BUONA BELLY BEFANA A TUTTE!

Fine delle festività natalizie, fine delle vacanze per chi le ha fatte, si ritorna alla vita di tutti i giorni. E quindi da questa settimana riprendono tutte le lezioni di danza, vedi qui luoghi e orari dei corsi.

E siccome gennaio è anche il mese dei nuovi propositi del tipo “voglio tornare tonica quindi mi riscrivo in palestra”, “da domani mi alzo tutti i giorni un’ora prima” “mi iscrivo a un corso di ballo!”, ecco che c’è un nuovo boom di richieste di poter partecipare a una lezione di prova “che chissà che mi possa piacere”.

Pertanto, nel dubbio se pubblicare o meno questo articolo pronto da tempo, considerato il periodo ho optato per il sì. Il fine non è polemico, al contrario ho molto rispetto per chi si avvicina per la prima volta a una nuova disciplina, o a una nuova insegnante con magari un metodo diverso, con tutte le incertezze ed aspettative che questo comporta. Allo stesso tempo, col tempo e l’esperienza ho maturato una serie di riserve rispetto a questa prassi, e vorrei dunque parlarne in maniera chiara. Spero di non offendere o scoraggiare nessuno

In genere la lezione di prova coincide con il primo appuntamento finalizzato a dare una presentazione generale del corso e magari un primo assaggio delle attività che andranno successivamente sviluppate. In molte palestre o scuole, poi, si tiene aperta la possibilità di provare anche durante l’anno. Ecco dunque i miei spunti di riflessione.

Gratis? Sì… per modo di dire
Intanto bisogna tenere presente che se la lezione dimostrativa è gratuita per le partecipanti, per l’insegnante è comunque svolta professionalmente e come tale comporta dei costi, non solo monetari. La sala ha delle spese, il lavoro di preparazione pre-lezione viene fatto comunque e almeno a me richiede tempo e impegno, poi c’è la conduzione dell’aula come una normale lezione… tutto per dire che quest’ora ha un valore, anche se viene offerta gratuitamente dall’insegnante. Ricordiamocelo!

Capire tutto al primo colpo?
Ecco la domanda clou: “Posso venire a fare una prova di danza del ventre per capire se sono portata/se mi piace/se ce la posso fare….?”. Sentita un’infinità di volte in tante varianti. A parte che il concetto di “essere portati” per me ha poco senso… Ma a parte questo, come fai a capire in un’ora di prova se questo percorso fa per te? Se ti può piacere, dare soddisfazione, o risultare benefico? E vice versa, come puoi pensare che io – insegnante – in un’ora soltanto riesca a farti capire l’essenza di questa danza?? Se non l’hai mai praticata prima, difficilmente hai idea dei movimenti e dei passi che la caratterizzano, quindi logicamente la prima volta ti risulteranno quanto meno strani. Forse qualcosa riuscirai a fare, ma è molto più probabile sperimentare un minimo di frustrazione e uscire dall’aula con qualche dubbio! Se ti fermi lì, come facciamo a risolvere questi dubbi?! Personalmente ci ho messo del tempo per capire che la danza orientale aveva un senso per me, perché all’inizio anche io mi sono trovata in difficoltà. Se avessi mollato subito, se non avessi dato fiducia alla mia prima insegnante (e anche alle successive), oltre che alle mie capacità, ora non sarei qui… meno male che non ho ascoltato la vocina interiore che mi voleva bloccare!

Giudizio… o pregiudizio?
Ma mettiamo anche che tu non sia una novizia. La domanda che ti faccio ora io è: “Tu che vieni a provare una mia lezione, principiante o meno, sei così sicura, sicura al 100%, di essere in grado di capire tutto di me, del mio carattere, del mio metodo o modo di condurre il corso, con una sola lezione dimostrativa di un’ora?” Se rispondi di sì, allora ammetterai che anche io, come insegnante, posso capire tutto di te in questa ora:
-  Se sei “portata” oppure no (visto che è la tua pretesa, potrà essere anche la mia?)
-  Se sei più o meno snodata o coordinata…
-  Se sei simpatica, intelligente, sveglia… o magari un po’ lenta??
-  E via dicendo…
Se la futura allieva ritiene di essere in grado di capire al volo tutte queste cose, beh allora ammetterà che anche l’insegnante avrà questa stessa facoltà! Ovviamente sto ragionando per assurdo… anzi, questo modo di pensare a me fa proprio paura quindi… vade retro!

Difficoltà didattiche
Questo discorso vale soprattutto per eventuali inserimenti successivi, a percorso iniziato. In questi casi succede che:
-  Arriva una nuova ragazza a provare e giustamente pretende attenzione, perché vuole capire
-  Le altre ragazze, allieve effettive (e paganti), pretendono più che giustamente che si proceda col percorso
E io che sto nel mezzo che faccio? Cerco di giostrarmi tra le due, scontentando entrambe, senza peraltro sapere se rivedremo la ragazza nuova alla lezione successiva. Se invece sapessi di poter investire tempo ed energia su ogni ragazza presente in sala, dedicherei a ciascuna la giusta attenzione e potrei procedere in maniera equilibrata.

Proposta di lavoro
Come ne usciamo? Semplice, se davvero sei interessata o incuriosita dalla danza orientale, dai a te stessa una possibilità e ti iscrivi al corso. Dai tempo a te stessa e al tuo corpo di entrare nel meccanismo, assorbire le sonorità, le movenze, l’approccio. Contemporaneamente dai a me la possibilità di fare il massimo per rendere il tuo percorso il più efficace possibile. Io ce la metto tutta, se so che tu ci sei. Per concludere, so che continuerò a offrire la possibilità di provare, ma vorrei che questa opportunità venisse colta con la consapevolezza che per capire a fondo e fare propria un’arte ci vuole tempo, impegno, pazienza. Quindi sospendi il giudizio, almeno per un po’, e mettiti in gioco.

La danza orientale è un mondo bellissimo, molto delicato, che si schiude a poco a poco solo se si è disposti a esplorarlo con amore e dedizione!


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