Lezioni

Creato il 29 maggio 2013 da Selena
Non mi era mai successo prima. Do lezioni private, alias ripetizioni, da anni, tantissimi, e di bambini, giovani e adulti ne ho conosciuti molti, ognuno con il suo problema d'apprendimento, o con la sola voglia d'imparare qualcosa di nuovo.
Insegno lingue, ovviamente, anche se in passato me la son dovuta vedere anche con latino, matematica, geometria e varie. Ma mi piace, lo faccio da quando ho 18 anni.
Ieri peró...ieri non ho retto. Ho sto ragazzo di 13 anni, svogliato, di quelli che la tira alla lunga tutto. Suono il campanello di casa, se é da solo mi ritrovo la porta aperta e lui chissá dove, 10 minuti come minimo per vederlo seduto sul tavolo della cucina, per poi rialzarsi due o tre volte per i libri che mancano. Che son 2 in tutto, oltre ad un quaderno e un dizionario che non porta mai, insomma, mica chissá che....
Se non é solo mi apre la sorella che deve pure sparecchiare ció che lui lascia in tavola. E poi lui dice di voler fare il cuoco da grande...vabbé.
Da meno di un anno lo seguo, tedesco e inglese, cerco di renderglieli semplici, di prepararlo ai compiti in classe, alle interrogazioni. Ogni lezione é lenta, lui che pensa ai fatti suoi, che ci mette 2 minuti per scrivere una parola inleggibile, lui che beve 3 bicchieri d'acqua per non rispondere alle mie domande, lui che perde tempo, e lo perde, e vai, che alla fine se faccio mezz'ora di lezione é tanto.
Sua madre si fa in quattro per aiutarlo: parla con i prof, gli stampa giornalmente i compiti controllando la pagina web della scuola, privata tralaltro, gli prepara tutto il materiale, gli prepara lo zaino con i libri per il giorno dopo, dice che di lui non si puó fidare perché si dimentica sempre tutto, parla con me che lo seguo nelle due lingue, parla con l'altra ragazza che gli insegna matematica, e si preoccupa.
Colpevole, lei, di aver divorziato dal marito al quale lui era tanto attaccato, ma che vede giornalmente.
E in quella colpevolezza lui, il ragazzo, ci marcia per bene.
Viziato, questa é la parola che lo definisce. Un ragazzo di 13 anni svogliato e viziato che ha capito come usare la madre, e la sorella, a suo favore. Gli fanno tutto. E lui, che stupido non é, si fa passare per il tontolone che non ci arriva alle cose ed ha bisogno d'essere seguito.
Li riconosci. Perché in passato ho avuto ragazzi con seri problemi di apprendimento ma che mi hanno dato soddisfazioni incredibili. Ragazzi con una prof che non usava un metodo d'insegnamento adatto a loro e che hanno recuperato l'anno. Ragazzi con poca passione per lo studio causata da una dei due fattori sopra elencati che si son diplomati quando invece sembrava non avrebbero neanche iniziato le superiori. Son soddisfazioni, questi ragazzi che ora son grandi, adulti, e che ancora si ricordano di me.
Nessuno mi ha mai innervosito come il 13enne, nessuno é riuscito a togliermi la voglia d'insegnare.
Eppure ieri é successo.
Si é presentato in ritardo, come sempre, senza neanche sapere che libri mettere sul tavolo....Poi ha detto che era stanco. Ok, sei stanco? Approfitta, scrivi rapido e ti faccio i compiti, succede. Neanche quello. Menefreghismo puro. Aveva pure mal di testa. Su un'esercizio di tedesco, semplice, da tradurre delle parole, lui sempre con "non lo so" mentre sul libro un bel disegno riportava tutte le parole che doveva usare. Non sei capace di leggere le figure? Usa il dizionario.
Quando son toccate delle frasi da tradurre, semplici anche quelle, dopo 3 volte che gli dicevo "qui ci va una preposizione" con tanto di esempi dal libro, e lui che sfacciatamente pensava ai fatti suoi e ripeteva parole a caso, mi son stancata.
"XXX vedo che oggi non sei in giornata, non sei mai in giornata. A me piace insegnare, son disposta ad aiutare tutti, e con piacere. Ma tu te ne freghi, mi fai solo perder tempo. Non hai voglia di scrivere? D'imparare? Benissimo, questi esercizi te li fai tu da solo. Fra due settimane hai gli esami, forse, se ti ammettono. Ora ti arrangi."
Mi son alzata dalla sedia e son uscita da casa sua. Ho inviato un sms a sua madre. La sera lei mi ha chiamato, scusandosi per lui, e chiedendomi per favore di dargli un'altra possibilitá.
"Guarda, mi dispiace ma no, e non sentirti in colpa, tu fai anche troppo!"
"Ma vorrei almeno togliermi questa, le medie."
"Lo capisco, ma forse meglio che riceva una batosta ora e si sveglia."
"E allora niente. Guarda, anche ieri aveva la giornata no."
"Come la maggior parte delle volte. Comunque no, mi spiace."
Che poi il ragazzo non si é neanche degnato di chiedermi scusa. L'ha dovuto far la madre al posto suo. Lui che combina casini e sua madre che gli facilita la vita. Lo bocciano? Forse é l'occasione per svegliarsi, perché dubito che il prossimo anno, in una scuola seria come quella di cucina, lui riesca a sopravvivere. Che si studia anche li, e tanto.
La madre gli prepara tutto,  gli fa tutto, lui vive svogliatamente, a 13 anni. Un conto é la pigrizia, un'altro la stupiditá, ma prendere in giro le persone no.
Cosí che dopo quasi un anno mi libero di sto ragazzo che ogni volta che lo vedevo mi faceva venir voglia di squoterlo per le spalle e dirgli svegliati!!! Inizia a usare il cervello, sei come un bambolotto, ti sei adagiato sui sensi di colpa di tua madre che fa tutto per te e tu sai solo piagnucolare!
Continuerá a piagnucolare, forse, a vivere svogliato, o forse cambierá. Lo spero.
Come madre capisco che per i figli si fa tutto, e che le critiche fanno male, non volevo offenderla, magari al suo posto farei lo stesso. Ma anche no, magari mi chiederei perché mio figlio si approfitta cosí tanto della situazione quando ha tutto quel che vuole e continua ad essere un eterno insoddisfatto.