Libera lancia la campagna per il reddito di dignità

Creato il 16 marzo 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

È dal 2010 che il Parlamento europeo ha sollecitato l’Italia a varare una legge per istituire questa misura preventiva, già prevista in tutti i paesi della Comunità a esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria.

La povertà è la peggiore delle malattie, in senso sociale, economico, ambientale e sanitario, che colpiscono il paese. È necessario rimettere lotta alle povertà e welfare al centro dell’agenda politica per costruire una risposta a problemi che riguardano la dignità e la libertà delle persone”: Libera, in collaborazione con il Basic Income Network e l’European Anti Poverty Network, ha lanciato la campagna “100 giorni per un reddito di dignità” (campagnareddito.eu). Lo scopo dell’iniziativa consiste nel chiedere al Parlamento che entro cento giorni arrivi in Aula una buone legge sul Reddito Minimo o di Cittadinanza, per fronteggiare “una crisi economica che vede il rafforzamento dell’economia criminale e del potere delle mafie”.

Dai dati Istat risulta che dal 2008 al 2014 i numeri della povertà sono quasi triplicati: circa dieci milioni di persone vivono in povertà relativa, più di sei milioni sono in condizioni di povertà assoluta. Oltre a questi vanno considerate “tutte quelle fasce sociali a rischio povertà: dai working poor (oltre 3,2 milioni di lavoratori e lavoratrici) ai precari, dagli over 50 senza alcun lavoro alle donne, dai migranti ai giovani, dagli anziani a coloro che hanno difficoltà abitative il numero dei soggetti a rischio potrebbe aumentare in maniera esponenziale”.

Il reddito di cittadinanza, specifica il comunicato dell’organizzazione di don Ciotti, oltre a garantire un reddito minimo a chi non ha strumenti adeguati di supporto economico “è anche uno strumento fondamentale di contrasto alle mafie in una fase di grave crisi e di aumento della povertà e delle diseguaglianze sociali, perché toglie ossigeno a chi sfrutta il bisogno di lavoro trasformandolo in ricatto economico, per alimentare circuiti criminali che approfittano della povertà o per fare dei posti di lavoro merce per il voto di scambio. E impone al contrario un diritto che rende le persone meno deboli anche di fronte a chi ne vuole sfruttare i bisogni e le fragilità”. Anche se non rappresenta la soluzione al problema, continua l’appello, il reddito di cittadinanza rimane “una misura indispensabile nel breve periodo per contrastare la povertà assoluta, l’esclusione sociale e il ricatto delle mafie”.

MC