potrebbe essere il 'mantra' dei nostri tempi,
invece è il titolo del bellissimo libro di Luigi Meneghello(Vicenza,1922/2007) e Malo è un paesotto del vicentino.
Incredibile excursus anti-gaddiano,se vogliamo prendere Gadda come riferimento per un discorso di sperimentazione linguistica.
Qui il gioco della lingua non passa dal cervello ma dalla carne.
E' legame istintivo,mistero di un 'logo' che l'umano possiede scritto nelle viscere.
Malo è quintessenza di paragone,palo infilato nel cosmo a segnare la ricerca del senso.
La lettura è divertentissima e il travaso di energia vitale forte.
'Libera nos a malo'
Liberateci dalle pastoie di bufale infilate su parole e parole prive di terra,da una docimologia stitica,dagli organigrammi lontani dalla vita.
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Amen.
N.B.Come mi è capitato tra le mani ora?
A margine dell'estate,stavo leggendo Saul Bellow e un po' mi innevosiva,cercavo qualcosa,mi sono ricordata del consiglio datomi da un'amica alla Biblioteca San Giovanni di Pesaro