La proposta è semplice: liberalizzare gli orari delle attività commerciali, a partire dai giorni festivi.
Oggi persiste una sostanziale disparità di trattamento tra grande distribuzione e piccoli commercianti. La grande distribuzione può liberamente decidere aperture straordinarie in giornate festive e fare orari che vanno dalle 9:00 fino alle 22:00. A meno che il Comune non sia dichiarato "turistico", la quasi totalità delle amministrazioni locali non permette la stessa liberalizzazione per i negozi di vicinato, permettendo così un declino scontato di quel tipo di commercio a favore dei centri commerciali.
Queste limitazioni portano oggi solo svantaggi a titolari dei negozi e consumatori, riducendo gli orari disponibili e con più alta probabilità di incontro tra domanda e offerta. In pratica limitando l'economia locale.
Le opinioni contrarie a questa liberalizzazione, spesso si sono indirizzate sul fatto che si creerebbero problemi di gestione dei negozi che sono a conduzione familiare. Ma la liberalizzazione permetterebbe ai titolari di scegliere assecondando l'economia locale, la tipologia del proprio negozio e le esigenze personali e familiari.