"La Provincia di Firenze, ha spiegato l’Assessore Crescioli si è occupata di questo caso, insieme alla Polizia Provinciale e al servizio veterinario della Asl 10 con cui abbiamo intrapreso un progetto proprio per questo genere di problematiche”. Per la reintroduzione in natura del falco, è stata scelta l’Oasi di Focognano, nella piana fiorentina. L'habitat è particolarmente idoneo perché ci sono molte prede adatte alla sua alimentazione, come i piccioni e altri uccelli in genere. Il falco pellegrino poi necessita di aree aperte senza bosco e Focognano, inoltre, è un’oasi con divieto di caccia.
Il falco è stato individuato da una guida turistica, il 2 giugno scorso in cima alla lanterna della Cupola del Duomo di Firenze, che si rivolse alla Polizia Provinciale. Inizialmente si ipotizzò che si trattasse di uno dei falchi che nidificano da anni sul cupolone, ma il soggetto era stato palesemente allevato in cattività da qualcuno che, con molta probabilità, lo aveva portato sul Duomo nell’intento di farlo volare via. Il falco era infatti molto ben nutrito e abituato ad essere preso in mano, come fanno i volatili allevati in cattività, ma era incapace di volare proprio per mancanza di esercizio.
E' stato dunque portato in una clinica veterinaria, dove gli sono stati fatti esami del sangue ed esame radiografico. E' stato visitato a fondo, risultando in ottima salute. A quel punto si è deciso di affidarlo all’Associazione Ornitologica Fiorentina per riabilitarlo al volo e alla caccia, attraverso veri e propri esercizi fisici e di procacciamento del cibo, in vista della reintroduzione in natura. Dopo due mesi è tornato a volare perfettamente e ha imparato a procacciarsi le prede in volo da solo.