Photo Credits: Ioelafavolamia (2012)
“Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.
Queste ricette le regaliamo a un’amica. Non sono di nostra proprietà, sono solo parte della nostra quotidianità:
per questo le lasciamo liberamente andare per il web.”
Una premessa:
Questo è un post scritto a quattro mani.
Ed è la prima volta che succede qui all’Interno.
Le quattro mani in questione sono, ovviamente, le mie e quelle di Michela AKA Ioelafavolamia.
Ed è un post che parla di cucina e di amicizia.
Un’amicizia assai particolare la nostra.
Perchè, di fatto, non ci siamo mai incontrate di persona.
Ma in realtà è come se ci conoscessimo da una vita.
E’ questo, in fondo, quello che si sente con le persone con le quali ci sono affinità, no?
Ma passiamo al lato culinario.
Fingete che, in realtà questo post sia il risultato di una serata tra i fornelli. Una spadellata in allegria, insomma.
Questo è il risultato. E queste le ricette scelte per il nostro incontro virtuale.
La Pasta e fagioli di Michela.
Come mai ho scelto proprio la pasta e fagioli per questo post?
Forse perché è un piatto che prepareresti solo in famiglia o quando hai amici come ospiti, ma amici stretti, di vecchia data, non persone che hai appena conosciuto.
Perchè è una ricetta genuina e buona, capace di riportarti indietro nel tempo;
E’una ricetta semplice e rustica, dopotutto anche in Ratatouille, cosa ha preparato al famosissimo critico culinario il piccolo topolino chef?
La cosa più semplice del mondo, in grado di conquistare il critico facendolo pure commuovere!
Ah no, tranquill, niente lacrime qui.
Solo tante tante risate, che siamo come in famiglia e volemose bene!
Eccovi come la cucino io!
Ingredienti per 4 persone:
- 2 scatole di fagioli borlotti
- Un paio di pomodori pelati
- Un aglio
- Pancetta affumicata a dadini
- Olio extra vergine di oliva
- Acqua
- Sale
- 150 gr di pasta a piacere (io ho scelto i ditali lisci)
Prendere una casseruola, irrorarla di olio e farci rosolare l’aglio sbucciato intero, un po’ di qua e un po’ di là.
Mentre l’aglio si rosola buttate pure la pancetta e girate ogni tanto. Nel frattempo lavare i fagioli e, una volta rosolato l’aglio e la pancetta unirne la metà nella casseruola e girare.
Aprire la scatola dei pelati, prenderne un paio con un po’ di salsa e unirli al resto, girare e insaporire un pochino con il sale, aggiungere un po’ di acqua e lasciar “borbottare” a fuoco lento con il coperchio.
Dopo 10 minuti di cottura lenta prendere il minipimer e direttamente nella casseruola tritare tutto e fare una bella cremina.
A questo punto aggiungere i fagioli restanti e un paio di bei bicchieri d’acqua, lasciar cuocere ancora lentamente per una ventina di minuti.
Ricordatevi di controllare ogni tanto che i fagioli non si attacchino al fondo della pentola e che l’acqua non finisca del tutto, nel caso aggiungerla, girare e assaggiare di sapore.
Guardate l’ora: si avvicina il momento di mettersi a tavola?
Allora è il caso di buttare la pasta…
Aggiungete ancora un po’ di acqua, alzate il fuoco e quando bolle buttate la pasta e girate.
Lasciar bollire dolcemente per il tempo indicato nella confezione e scegliere il grado di “liquidità” a seconda del proprio gusto (ad esempio a me piace abbastanza “fitta” e non ci ho messo molta acqua, se la preferite più brodosa aggiungete pure e assaggiate sempre com’è di sale, anche se con la pancetta affumicata non c’è molto rischio di farla sciapa).
Finito di cuocere la pasta la zuppa l’è cotta!
Photo Credits: Ioelafavolamia (2012)
Servirla su un piatto fondo con un bel filo d’olio di oliva extra vergine e buon appetito!
Ve lo posso dire? Sono contenta di aver liberato questa ricetta!
Che poi…emmm libererete anche qualche altra cosa dopo qualche ora, ma tutta salute no?
La ciambella della Nonna di Silbietta.
- Photo Credits: Interno105 (2012)
Mi piace cucinare.
Almeno quasi quanto amo mangiare.
Lo stare a tavola per me è un piacere di quelli assoluti, da condividere con le persone alle quali tengo di più. Certo, come in tutte le cose ci vuole misura (soprattuto se, come me, non siete proprio costanti poi a mettervi a dieta…).
La cosa certa è che i miei ricordi più belli, soprattutto quelli della mia infanzia, sono legati anche al cibo.
Che ne so, le domeniche dai miei nonni con la tavola di legno con sopra un mare di polenta e tutta la famiglia intorno a mangiare e a fare a gara a chi arrivava prima al centro (dove facevano bella mostra tutte le cose più gustose).
O le “scrippelle mbusse” (una specie di crepes in brodo con il parmigiano) che erano d’obbligo (e lo sono tutt’ora) per il pranzo di Natale.
Insomma, ne avrei di ricette da “liberare” o, meglio, da regalare.
Ma quando ho pensato a quella da condividere non ho avuto molti dubbi:
La ciambella della nonna.
Perchè era il dolce che, insieme alla torta con la panna, alle crostate e al ciambellone, faceva parte del rinfresco di ogni compleanno, comunione, cresima.
Mi piace il profumo, il sapore, il suo essere così una via di mezzo tra un ciambellone e un biscotto…
Insomma…ecco a voi la mia (di mia mamma, in realtà) ricetta libera!
Ingredienti
- 500 gr. farina
- 180 gr. margarina
- 2 cucchiai di latte
- 3 uova intere
- 10 cucchiai di zucchero
- 50 gr di uvetta lavata e a bagno nel marsala
- 50 gr. di canditi
- la buccia 1 arancio e 1 limone
- 1 bustina lievito
- qualche goccia cioccolata
Procedimento
Per prima cosa si deve lavare l’uvetta e si deve mettere in un bicchiere nel quale poi verrà versato del marsala quasi fino a coprire l’uvetta.
Si lascia a bagno per almeno un’ora.
Nel frattempo si uniscono la farina, lo zucchero e il lievito. Formare la famigerata “fontana” e aggiungere le uova.
Iniziare a mescolare, quindi aggiungere piano piano gli altri ingredienti, iniziando dalle bucce di limone a arancio, poi il latte e la margarina fatta sciogliere a bagno maria.
Si continua ad impastare e, quindi, si aggiunge l’uvetta (con il marsala nel quale è stata ammollo), i canditi e le gocce di cioccolata.
L’impasto ottenuto sarà corposo, sodo, un po’ come quello che si ottiene quando si fa la pasta in casa.
Modellare l’impasto ottenuto formando una ciambella.
Posizionarlo in una teglia ricoperta di carta forno, e inserire un bicchiere all’interno del buco della ciambella (operazione collaudata dalla genitrice!!).
Cuocere in forno preriscaldato a 180 °, per circa mezz’ora (o, comunque, dopo mezz’ora, non prima mi raccomando, aprite il forno e fate la prova stecchino).
Far raffreddare e poi decorare con una bella spolverata di zucchero a velo.
E poi..beh, una bella fetta (magari accompagnata da una tazza di the) ve la siete meritata tutta!!
Photo Credits: Interno105 (2012)
E se dopo questo ben di Dio vi è rimasto un piccolo spazio, beh, prendete una bella bottiglia di vino, due bicchieri e cincin, all’amicizia!!
Pensato da