Libertà di stampa negata dal Narcotraffico messicano

Creato il 10 febbraio 2016 da Maurizio Lorenzi

10 febbraio 2016 - Ad oggi, sono un centinaio i giornalisti uccisi in Messico dal 2000. Più di quanti ne siano caduti in guerra in Iraq o in Vietnam. E non c'è mai un colpevole per un giornalista che muore in Messico. Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) ha posto il Paese a pari merito con il Pakistan nella classifica mondiale degli stati con più delitti impuniti contro i giornalisti. I funzionari corrotti e i cartelli della droga messicani intimidiscono chi esercita la libertà d'espressione e sono diventati gli arbitri di ciò che deve dire la stampa.

Oggi pubblichiamo questa interessante lettera al direttore, a firma dello scrittore Bruno Previtali (sito web: www.previtali-b.com). Buona lettura e contestuale riflessione.
L'ITALIA E' UN PAESE MALATO
La verità è un po' diversa da

E' uscito ad aprile 2013 il nuovo libro di Massimiliano Acerra, "Prestazioni Occasionali" (edizioni TGBook). Il manuale, unico nel panorama nazionale, è diretto a tutti i dipendenti e alle relative amministrazioni che

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