Libia: al-Qaida contro l'”occupazione italiana” di Tripoli

Creato il 14 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il numero 2 di Aqmi, al-Anabi, ha diffuso un video di 23 minuti in cui condanna l'”occupazione italiana” della Libia e promette ritorsioni contro l’Italia.

L’agenzia di stampa mauritana al-Akhbar ha diffuso un video di 23 minuti recapitatogli dall’organizzazione jihadista Aqmi (al-Qaida nel Maghreb Islamico) in cui il numero 2 del gruppo, l’algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, entrato il settembre scorso nella black list americana dei terroristi più ricercati al mondo, denuncia la supposta “occupazione italiana della Libia”, sollecita i libici ad opporvisi per cacciare l’invasore e promette ritorsioni contro l’Italia.

Aqmi accusa l’Italia di aver occupato la Libia, e minaccia ritorsioni. Photo credit: olgaberrios via Foter.com / CC BY

Stando a quanto afferma al-Anabi, dietro ai colloqui di Skhirat delle scorse settimae, conclusosi con accordi per la formazione di un Governo di Unità Nazionale con sede a Tripoli, si celerebbe un “complotto”, un “colpo di mano” teso a consegnare in mani italiane le chiavi del paese. Anabi fa più volte riferimento ad un non meglio precisato “generale italiano” che sarebbe «a capo di un governo fantoccio di cui fa parte gente della nostra razza che ha venduto la sua religione». Con un appello diretto ai libici, poi, chiede al popolo di «trovare l’unanimità, unificare i discorsi, ordinare le fila e chiarire le divergenze» per unirsi contro il complotto in corso: «La culla delle conquiste nel grande Maghreb è stata consegnata senza colpo ferire a un generale italiano che ruba le sue risorse, umilia i suoi uomini e viola i suoi simboli sacri». In riferimento al dialogo di Skhirat per una Libia unita, dichiara che Aqmi «non accetterà i risultati delle vostre conferenze e non tacerà di fronte ai vostri complotti. Se volete mettere le mani sulla nostra gente e le nostre risorse, dovrete passare sui nostri resti, poiché noi siamo un popolo che non si arrende, o vinciamo o moriamo».

Nei minuti conclusivi del video, al-Ananbi lancia chiari avvertimenti a quelli che definisce «i nuovi invasori, i nipoti di Graziani» (generale fascista durante le guerre coloniali italiane): «Vi pentirete di aver messo piede nella terra di Omar al-Mukhtar (leader della resistenza all’occupazione coloniale italiana in Libia) e ne uscirete umiliati e sottomessi, se Dio lo vorrà».

Tags:aqmi,colonialismo,Italia,Libia,maghreb,tripoli

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