Libia e Sri Lanka: casi d’interventismo

Creato il 09 aprile 2012 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

Il Centre for the Study of Interventionism (CSI) ha pubblicato il mese scorso due rapporti, dedicati rispettivamente a Sri Lanka e Libia. Realizzati da Julien Teil, senior associate del Centro, si sono avvalsi anche della consulenza di Daniele Scalea (condirettore di Geopolitica) e Mahdi Darius Nazemroaya (membro del Comitato Scientifico di Geopolitica).

Julien Teil è anche intervenuto, in rappresentanza del CSI, alla sessione del 14 marzo scorso del Reconciliation Panel delle Nazioni Unite, a Ginevra, dedicato alla questione dello Sri Lanka. Essa è spiegata, in maniera sintetica ma completa, nell’agile documento dal titolo Making the Human Rights Council a Success: Following the Reconciliation Panel for Sri Lanka. Non-Interventionism, Cooperation and National Reconciliation.

Lo Sri Lanka ha combattuto una lunga guerra civile, dal 1983 al 2009, scaturita dalla rivolta armata delle Tigri Tamil, movimento separatista attivo nel nord-est dell’isola. Nel 2010 il presidente Mahinda Rajapaksa ha istituito una commissione per la riconciliazione nazionale. Lo stesso anno il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, si è affiancato per valutare la situazione nel paese un gruppo di tre esperti, le cui opinioni sono state utilizzate (impropriamente secondo il governo di Colombo) per portare il caso davanti al Consiglio sui Diritti Umani (UNHRC). Il 21 marzo scorso il UNHRC ha approvato una risoluzione, proposta da USA e UE, in cui si intima allo Sri Lanka di procedere nel processo di riconciliazione nazionale seguendo i consigli dell’Alto Commissario per i Diritti Umani dell’ONU.
Come si ricorda nel documento del CSI, la sollecitudine euro-atlantica potrebbe dipendere dal valore strategico dello Sri Lanka, isola al centro d’importanti rotte nell’Oceano Indiano, in cui compagnie cinesi stanno costruendo un moderno porto presso Hambantota. Lo Sri Lanka è inoltre osservatore nell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (OCS), vista dagli analisti come un ostacolo all’influenza statunitense in Asia.
Il CSI, nel suo documento, accusa il Consiglio sui Diritti Umani dell’ONU di essere in contrasto col principio di non ingerenza fissato nella Carta delle Nazioni Unite, e di essere stato strumentalizzato dalle potenze occidentali e da alcune ONG politicizzate a fini interventisti.
Per scaricare il rapporto del CSI sullo Sri Lanka cliccare qui.

Dedicato invece alla Libia è il documento intitolato International Peace and Sovereign Processes: The Adoption of Libya’s UPR. Universal Periodic Review of Libya: Was the Case for R2P Base on Fraud?. Nel 2006 l’ONU istituì la Universal Periodic Review (UPR), regolare disamina dei diritti umani in tutti i paesi delle Nazioni Unite. Ma benché la UPR del 2011 fosse positiva nei confronti della Libia, il paese nordafricano è stato espulso dal Consiglio sui Diritti Umani dell’ONU dal voto dell’Assemblea Generale, su pressione d’una settantina di ONG guidate dalla Libyan League for Human Rights. Da lì si è avviato il processo che ha portato all’attacco militare alla Libia.
Per scaricare il rapporto del CSI sulla Libia cliccare qui.


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