Ho preso in prestito dal mondo del calcio(il lunedì solitamente si discute quasi ovunque di goal fatti o non fatti, di classifiche, di arbitraggi discutibili) il termine "dribbling" perchè, a mio avviso, è quello che esprime meglio di ogni altro il compito e, quindi l'impegno, che l'Europa deve assumersi nei confronti dell'Africa maghrebina e di quanto lì sta accadendo.
Mi spiego meglio.
Su di una cosa tutti ormai, visti gli eventi, dobbiamo essere d'accordo ed è che non esiste "filo spinato" che possa impedire alla "Storia" , una volta in moto, di riprendere la sua corsa.
L'Europa ha bisogno di gas e petrolio(lo sappiamo bene) quanto la Libia e l'Africa maghrebina hanno bisogno di democrazia e modernizzazioni su larga scala.
Perché allora non progettare come UE (Unione Europea) e non come singoli Stati un programma d'intesa con l'altra sponda del Mediterraneo, che possa rivelarsi fruttuosa per entrambe le parti in causa?
Qualcosa del genere è già stato fatto in Europa ai tempi, ad esempio, del crollo del "muro" di Berlino da parte della Ue nei confronti dei Paesi dell'Est ed ha , in un certo qual modo, non senza difficoltà iniziali ovviamente, funzionato.
Ma la stessa Unione Europea, sia pure in diverse condizioni storiche, nasce ,negli anni '50, dalla CECA ossia dalla Comunità europea del carbone e dell'acciaio, minerali di cui, alla fine del secondo conflitto mondiale, si aveva un grande bisogno in Europa per la ricostruzione e la ripresa economica.
Allora perché non tentare una via analoga per la Libia e Paesi viciniori?
Se la Commissione europea sta lavorando ad una soluzione di partnership "per la democrazia e la prosperità", perché, visto l'importanza dell'organo in questione, non le diamo credito?
Facciamolo però prima che sia troppo tardi e che il "satrapo" di Tripoli o altri tirannelli come lui, in quelle aree, facciano scorrere ,senza alcuna pietà, ulteriore sangue innocente.
E ancora, cosa più vergognosa, anche perché ogni singolo Stato europeo, che sia Francia, che sia Italia, che sia Gran Bretagna, agisce solo ed esclusivamente in funzione di notevoli vantaggi economici di ritorno.
Non certo facendo memoria del rispetto dei "diritti umani"(vedi processo di Barcellona), di cui però tanto gli stessi cianciano nelle più disparate sedi ufficiali.
E questo non va affatto bene.
C'è o non c'è un'Europa unita?
Di fronte all'interesse si direbbe proprio di no!
Se è palese che l'Occidente non vuole saperne di morire per Tripoli che impari almeno ,con lungimiranza, a sapersi difendere da eventuali attacchi. Di qualsivoglia natura.
E lo faccia presto e con intelligenza.
Una "fortezza" assediata prima o poi c'è il rischio che ceda , comunque ,al nemico.
E allora saranno guai grossi.Irreparabili.
A cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)