Le cose che mi preoccupano di questa vicenda sono tre anche questa volta: 1)Quale sarà il ruolo dell’Europa verso la transizione democratica 2)Quale peso politico per l’Europa? 3)Come vivranno il processo democratico i Libici?; una serie di domande che non devono essere prese sotto gamba, ma spunto di riflessione soprattutto per l’esultante Barroso (che sbaglia a mio parere). Infatti Barroso parla di fine dell’era del dispotismo…Ma è finito sul serio? Ecco, penso che non siano le bombe a cambiare una civiltà, anzi è come mettere un cane in cattività e torturarlo (perdonate il paragone ma vi pare umano tutto ciò?), non ne esce migliorato ma più aggressivo, con rabbie che magari oggi ardono sotto la cenere, e se quella cenere un giorno se ne andrà? Famiglie innocenti di occidentali dovranno pagare quelle repressioni come avvenne con l’Afghanistan? Mi spiego meglio, non vorrei rivedere ciò che successe con i talebani, sembravano i grandi alleati dell’occidente (anni ’80), mentre invece erano solo cani tenuti al guinzaglio, ma con la caduta dell’Urss il guinzaglio scomparve e con esso la famosa cenere di cui parlavo. Per questo ci vuole uno sviluppo culturale, o per lo meno di confronto culturale.
A proposito di questo vorrei raccontarvi un aneddoto: l’altr’anno ebbi l’occasione di scambiare due chiacchiere con il Capo di Stato Maggiore Israeliano Dan Halutz (Israele Air Force 2005-2007) e rimasi sconcertato (non sorpreso) sentendo la sua risposta alla domanda “non c’è un’alternativa di confronto culturale alle bombe e ai fucili?” – “No, capiscono solo il linguaggio delle bombe e così si continuerà”. Io capisco il fatto che tanti palestinesi lanciano bombe e molotov sin da piccoli ma non ci si è mai chiesti il motivo!? E’ abbastanza semplice, come a un figlio al quale si dice sempre no, lo si rinchiude in casa il sabato sera, cosa succede? O scappa o ti risponde male. I Palestinesi hanno deciso di rispondere male, e sarà così anche per i nord-africani dopo i bombardamenti? Io spero di no, ed è per questo che i Libici hanno bisogno dell’incontro pacifico con Noi Europei e non con le bombe di alcuni member states dell’UE. Ovviamente l’Italia potrà affrontare questo discorso appena avrà archiviato il periodo berlusconiano e avviato un processo di democratizzazione interna.
L’Ostinato Cinalli
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