Il primo post però è comunque completamente dedicato alle novità. Sono riuscita infatti a recuperare una copia del nuovo "Il Libraio" (rivista letteraria che spero tutti conosciate) e ho trovato diversi romanzi interessanti che prima o poi spero di riuscire a procurarmi.
Trama: Normandia, 1918. Léon e Louise amano pedalare controvento verso l'oceano. Verso quel piccolo antro tra gli scogli, sferzato dalle correnti, il loro rifugio, il loro nido. Lì, di fronte alla vastità dell'orizzonte, tutto è possibile. È possibile amarsi, con la spensieratezza e l'intensità dei loro sedici anni. È possibile immaginare un futuro insieme, lontano dalla guerra, dalle detonazioni, dalla morte. E sancire la loro unione con una promessa: "Ora e per sempre". Ma per quanto si illudano di tenerla lontana, la guerra è vicina, fin troppo vicina a loro. Sulla strada del ritorno una bomba li divide. Léon crede che lei sia morta e così Louise di lui. Eppure l'eco di quella promessa fatta tra le onde è destinata a durare ancora a lungo. Dieci anni dopo, a Parigi, mentre insorgono i presagi di una nuova guerra, Léon si è rifatto una vita. Ma una sera tutto cambia: il metrò è affollato, eppure nell'istante in cui i due vagoni si sfiorano, Léon la vede, nell'angolo del vetro libero vicino alla porta. Gli stessi occhi verdi, le lentiggini e i folti capelli scuri, l'immancabile sigaretta, come allora. Ne è sicuro: quella è la sua Louise. A separarli solo un metro d'aria e due finestrini. E due vite che hanno ormai preso direzioni diverse: lui ha moglie e famiglia, e lei ha scelto di stare da sola, fiera della propria indipendenza. Ma non importa. Anche se il futuro è pronto a dividerli di nuovo, ci sarà sempre un momento, un giorno, un istante in cui si rincontreranno. Lo vorrei perché: mi piacciono un sacco sia il titolo sia la copertina. E amo le storie d'amore ambientate in periodi storici passati.
Trama: Burlington, Vermont. Il tavolo della colazione sembra un campo di battaglia. Uova strapazzate, mirtilli e briciole di pane sulla tovaglia. In salotto giocattoli sparsi a terra e il pianto di un neonato. Ginny e William credevano di aver smesso di fare i genitori. Pensavano di potersi godere in pace gli anni della loro vecchiaia: curare il giardino, scaldarsi alle chiacchiere serene dell'ultimo sole. Ma è bastato un solo weekend perché tutto cambiasse e la loro casa venisse improvvisamente invasa da tutti i loro figli. La prima a presentarsi è Lillian, in fuga da un marito fedifrago, con al seguito la sua bambina di tre anni Olivia e il neonato Philip. Poi Stephen, accompagnato dalla moglie che scopre proprio in quel momento che la sua gravidanza è a rischio ed è costretta all'immobilità immediata. E infine Rachel, la figlia minore, che ha perso il lavoro e non può più permettersi le scarpe costose e l'affitto nel pieno centro di Manhattan. Dovevano fermarsi solo pochi giorni, ma sono diventati ospiti a tempo indeterminato. William e Ginny hanno di fronte a loro una lunga, lunghissima estate in cui, fra piatti rotti, urla selvagge, ma anche la carezza tenera delle dita paffute di un nipotino, devono imparare a conoscere di nuovo i figli e i loro problemi, ormai molto più complessi di una caduta dalla bicicletta e un ginocchio sbucciato. Perché non si smette mai di essere genitori. Lo vorrei perché: anche in questo caso, titolo e copertina sono state le prime cose ad avermi attirato. E poi i libri che narrano di famiglie incasinate mi hanno sempre affascinato, le trovo molto realistiche ed è molto facile identificarsi.
UN ATTIMO, UN MATTINO di Sarah Rayner (Guanda) uscita prevista: 27 settembre 2012
Trama: Un piovoso e freddo lunedì di febbraio sul treno che porta i pendolari da Brighton a Londra. Nei vagoni, visi assonnati, pensieri, preoccupazioni. All'improvviso, un uomo che sta viaggiando con la moglie si sente male. Inizia così, da un episodio quasi banale nella sua drammaticità, la storia intensa di Anna, Karen e Lou. Tre donne su quel treno, le prime due unite da una profonda amicizia, la terza una sconosciuta che per una serie di eventi fortuiti legati a quel dramma si avvicinerà a loro. Insieme affronteranno la settimana più dura della loro vita e insieme scopriranno che, se è vero che basta un attimo perché tutto vada in frantumi, la vita va avanti e ci chiede di tenere il passo.
Lo vorrei perché: ha una copertina che trovo davvero bellissima! E poi parla di donne, ma di donne normali, che affrontano problemi veri.
Trama: Una mattinata nello studio di uno scrittore. Sta per mettersi al lavoro quando riceve una mail da uno sconosciuto Ammiratore che gli chiede se è disposto a scrivere un romanzo che non verrà pubblicato a suo nome. "Ma come?! A me vengono a chiedere di fare il ghostwriter!" Comincia così una storia semplice, e al tempo stesso sempre più misteriosa, in cui Zivkovic si diverte a mostrare tutti i paradossi dello scrivere e del rapporto tra l'autore, il libro e il lettore. Per fortuna nello studio si aggira anche Felix, un saggio gattone, che finirà col portare un po' di buon senso Lo vorrei perché: sebbene non abbia amato molto "Sei biblioteche", raccolta di racconti di questo autore, la trama di questo nuovo romanzo mi ispira tantissimo. Ha l'aria di essere un altro inno alla letteratura. E poi mi piacciono un sacco i gatti.
Il Libraio di questo mese è molto ricco di spunti, anche se a volte, leggendo le varie trame, si trovano molte similitudini (stanno tornando di moda i romanzi sull'olocausto). Questi sono quelli che hanno catturato maggiormente la mia attenzione: un paio li puntavo già da un po' ("Nel nome dello zio" e "Un attimo, un mattino"), altri sono state delle scoperte. Spero di riuscire presto a recensirli!
Per questo primo appuntamento è tutto!