"Perché se qualcuno è disposto a sgomitare dentro una metro affollata per farsi spazio e leggere il suo libro...quel libro vale”. Ma a valere sono soprattutto quei lettori che "sgomitano" ai quali, Mara Marzocchi, ha voluto dedicare un blog: Libri in metro.Mara, Riccardo, Leyla e Roberta descrivono, fantasticano e osservano questi meravigliosi esemplari che sfidano caos, vagoni affollati e orde di adolescenti in calore per gustare, anche solo per pochi minuti, le pagine del preziosissimo libro che custodiscono fra le mani.
1) Quando e da chi è nata l’idea di “Libri in metro”?
Sul web “Libri in metro” nasce circa 2 anni e mezzo fa anche se era già da parecchio tempo che coltivavo questa idea. Sono Mara Marzocchi e come milioni di persone mi sono trovata a usare la metropolitana per giungere sul luogo di lavoro. Ho preso la metro B, la blu quella che collega Rebibbia a Laurentina, tutti giorni per anni. Salivo sempre nello stesso vagone, agli stessi orari, con gli stessi compagni di viaggio. I viaggiatori che mi incuriosivano, su cui finivo per fissarmi, erano quelli con un libro in mano, che sgomitavano e facevano gli equilibristi pur di continuare a leggere. Così, fermata dopo fermata, è nata questa voglia di raccontarli cambiando la prospettiva: non più descrivere i libri ma focalizzare l’attenzione sui lettori. Lettori speciali, capaci di trasformare luoghi anonimi come i vagoni di una metropolitana, in sale letture che viaggiano nel sottosuolo delle città.
2) Dove sono attivi i vostri “osservatori”?A Milano c’è Riccardo Tommasini, a Torino Roberta Turillazzi, a Roma ci sono io e Leyla Khalil. In qualsiasi città dove ci sia una metro o un servizio autobus molto esteso ci potrebbero essere osservatori di Libri in metro.
3)Da diretti osservatori pensate che i media e le classifiche ufficiali rispecchino le reali abitudini dei lettori italiani o rispondano a semplici esigenze di mercato?
Devo dire che si. I titoli presenti tra gli scaffali dei supermercati o quelli in bella mostra nelle vetrine delle librerie si ritrovano spesso nei vagoni delle metro. Ma c’è anche molto altro. Tantissima fantascienza e fumetti. Romanzi del Novecento, un’abbondanza di letteratura americana. Si potrebbe fare tanto per facilitare la lettura sfruttando proprio le linee metropolitane. Per esempio a Madrid sono state aperte delle succursali delle biblioteche nelle stazioni della metropolitana. Non è un’idea geniale? Invece a Shanghai c’è un pulmino delle biblioteche che sosta fuori della stazioni principali delle metro. Nelle città moderne i ritmi sono affrettati e spesso le persone hanno poco tempo. Facilitare la vita ai cittadini portando le biblioteche vicino ai luoghi di maggiore frequentazione come le stazioni della metro sarebbe un vantaggio per tutti e permetterebbe ai passeggeri di viaggiare non solo con il proprio corpo ma soprattutto con la loro fantasia..
Alla prossimaDiana